BRINDISI- Termomeccanica consegna la piattaforma polifunzionale per lo smaltimento dei rifiuti industriali al Consorzio ASI di Brindisi.
Il contratto è stato risolto a seguito delle difficoltà e delle lungaggini incontrate per il rilascio delle A.I.A. per la costruzione e gestione delle diverse linee funzionali costituenti l’impianto.
Ora il Consorzio, nell’intento di reimpiegare i 30 operai ex Veolia, ultimo gestore dell’impianto, e riprendere l’attività, si opererà per mettere in atto la procedura per l’affidamento di una concessione – che, attualmente, si ipotizza di soli servizi – per la realizzazione dell’intervento in oggetto, ovvero un impianto di trattamento fanghi da reflui urbani di proprietà dello stesso Consorzio, ubicato nei pressi della “Piattaforma”.
Su espressa indicazione del presidente sarà chiesto di realizzare un impianto che utilizzi processi e tecnologie secondo le indicazioni formulate dalla Provincia di Brindisi in Conferenza di servizi decisoria del 19/12/2013 e che, ovviamente, imponga formalmente a ricollocare tutto il personale ex Veolia.
La storia di questo impianto si trascina da tempo. L’ultimo gestore era stato Veolia. Dapprima si svolsero diversi incontri fra Prefetto, Azienda, Consorzio, Provincia e OO.SS. in cui si ottenne di far richiedere a Veolia la Cassa Integrazione Guadagni c.d. in deroga per i dipendenti addetti all’impianto.
In quella stessa sede, fra le altre cose, fu chiesto al Consorzio di prevedere nei bandi per l’individuazione del nuovo concessionario di pubblico servizio una clausola sociale che garantisse l’assunzione dei predetti dipendenti con il medesimo status giuridico retributivo nonché di impegnarsi “ad accelerare l’attivazione delle procedure per l’affidamento della gestione temporanea, nelle more dell’espletamento della procedura per l’affidamento della costruzione e gestione pluriennale”.
Dopo alcune gare andate deserte, in data 5.5.2010, il Commissario Straordinario affidò alla C.I.S.A. S.p.A. la concessione di pubblico servizio di gestione della Piattaforma Polifunzionale.
Si fa presente che, per la salvaguardia dei posti di lavoro sopra detti e, comunque, per la rivitalizzazione di un bene voluto e finanziato dallo Stato, il Consorzio accettò l’offerta della C.I.S.A. che prevedeva un canone annuo per il Consorzio di soli 25.000 euro.
La C.I.S.A., poi, non sottoscrisse il contratto ed il Consorzio ne dichiarò la decadenza per la quale c’è stato un lungo contenzioso presso i competenti organi giurisdizionali che ha visto il Consorzio uscirne vincitore.
Dopo diverse gare andate deserte, furono quindi indette due procedure negoziate fra le aziende che avevano manifestato interesse alla concessione di pubblico servizio.
Si è pervenuti così all’ultima procedura che ha visto pervenire la sola offerta di TERMOMECCANICA S.p.A. alla quale il Consorzio ha aggiudicato la concessione di pubblico servizio.
Termomeccanica ha proposto un investimento di 52 milioni di euro. La natura dell’investimento oltre che a dare risposte concrete alla gestione del ciclo dei rifiuti avrebbe consentito di mantenere il posto di lavoro ai 30 dipendenti ex Veolia (risorse umane tra l’alto particolarmente professionalizzate), offrire a regime un’opportunità di impiego ad almeno altre 30 persone e, nella fase di realizzazione dei vari interventi, vedere impiegate almeno altre 100 persone per un periodo non inferiore ai 2 anni.
La maggior parte degli interventi oggetto dell’investimento così avrebbero potuto vedere protagoniste le imprese locali, in alcuni casi leader di settore, per commesse stimate, cautelativamente, in almeno 25 milioni di euro.
La messa in esercizio della sezione di trattamento delle acque reflue avrebbe inoltre consentito, fra le altre cose, la piena operatività della fognatura industriale oggi esistente, con indubbie positive ricadute sulle aziende insediate e insediande.
Inoltre ora il Consorzio sta facendo fronte ad una richiesta di risarcimento danni da parte di Termomeccanica per oltre 5 milioni di euro per la qualcosa si è costituito nel giudizio avviato al Tribunale civile di Brindisi.
BrindisiOggi
Commenta per primo