Inchiesta nastro trasportatore Enel, in Procura vertice con l’Arpa

BRINDISI-Riunione in Procura questa mattina per l’inchiesta sull’allagamento del nastro trasportatore di Cerano e sull’attività di svuotamento dell’acqua che l’Enel stava operando senza alcuna autorizzazione.  Vertice in Procura alla presenza anche dei tecnici dell’Arpa. Il pubblico ministero Iolanda Daniela Chimienti, che coordina le indagini, ha convocato questa mattina i tecnici dell’Arpa e i carabinieri del Noe di Lecce. L’arpa ha fornito agli inquirenti la relazione tecnica stilata dopo i sopralluoghi effettuati nelle giornate di venerdì e sabato scorso, quando è stato disposto il blocco dell’attività di drenaggio del nastro.

In corso gli accertamenti su ciò che è accaduto dopo l’esondazione del Canale di Fiume Grande che ha allagato il nastro trasportatore del carbone che alimenta la centrale Federico II. Si indaga sulle modalità in cui stava avvenendo il recupero delle acque dal nastro, e su come le acque venivano smaltite una volta a contatto con il carbone.

Venerdì sera il blitz dell’Arpa dopo che alcuni contadini avevano segnalato che le  ditte che stavano drenando le acque dal nastro rigettavano i liquidi nel canale di Fiume Grande e nei campi vicini.

Intanto i tecnici dell’Enel sono a lavoro per stilare il piano per rimuovere i liquidi così come richiesto dalla Procura e dall’Arpa, un cronoprogramma che dovrà essere approvato e autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Procura di Brindisi. La competenza al monitoraggio ambientale è dell’Ispra, istituto nazionale che fa capo al Ministero.

È interesse della società energetica accelerare i tempi per riattivare il nastro trasportatore del carbone. Sabato scorso Enel ha riferito che aveva in scorta di combustibile per circa dieci giorni, ma il dato è variabile, secondo quanto il gestore esterno chiederà alla centrale di produrre. Numeri di produzione che vengono stabiliti anche dai  giochi in borsa.

 Lu.Po.

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