Tagli ai disabili, il sindaco: “Ricontrolliamo tutti i casi”

MESAGNE – È una tregua momentanea, quella tra il comune di Mesagne e le famiglie dei disabili gravi che hanno subito drastiche riduzioni e in alcuni casi la sospensione totale del servizio di assistenza domiciliare per i propri figli. Nella giornata di domani verranno vagliate tutte le situazioni, caso per caso, riattivando il servizio di assistenza.

L’incontro con il sindaco Pompeo Molfetta è avvenuto negli uffici dei servizi sociali del Comune: ad accogliere le antonietta paciullo e sabrina disabile grave mesagnefamiglie, indignate per il trattamento subito, l’assessore al ramo, Manuel Marchionna e lo stesso primo cittadino. L’appuntamento era stato fissato per oggi (9 dicembre) già da martedì nella tarda mattinata, considerando la chiusura del comune per la festività dell’Immacolata. La prima delle giornate festive che le famiglie hanno dovuto vivere nelle difficoltà di curare i propri figli senza assistenza, mentre le vie principali della città di vestono di luci e nell’aria si diffondono i canti natalizi. Uno sforzo in più per le famiglie, per vivere con serenità queste giornate sapendo che i diritti per i loro figli possono essere ancora a rischio.

L’appuntamento di stamattina è stata un’occasione innanzitutto di scuse di Molfetta nei confronti delle famiglie, per la mancanza di comunicazione che avrebbe potuto rendere meno drastico il passaggio dalle ore di assistenza domiciliare alla loro totale assenza.

“Ho voluto questo chiarimento con le famiglie, ascoltando le loro istanze che sono indiscutibili. Da Sindaco – ha dichiarato Molfetta – devo tener conto dei disabili in modo particolare, anche col compito ingrati di far quadrare i conti, perché rimettere ordine ad un sistema che rischia il default è garanzia per tutti. Si rende necessario incontro con sindaco disabili gravi mesagne  4razionalizzare le risorse, rimodulando il monte ore dell’assistenza domiciliare”.

Il Comune si troverebbe in gravi difficoltà economiche per il settore dei servizi sociali. “Attendiamo dalla Regione un milione di euro, dalla Provincia 200mila euro, dagli altri comuni non so quanto e noi siamo fuori bilancio per 300mila euro: i debiti non si possono spalmare al’infinito – ha aggiunto il sindaco – Abbiamo portato a termine una transazione con le cooperative per alleviare le sofferenze, con un’esposizione finanziaria impegnativa, a cui ho apposto la mia firma. La voglia di ripianare un sistema fuori controllo c’è, utilizzando le risorse al meglio per intervenire nei casi in cui c’è più bisogno”.

“Il sindaco ci ha ascoltato, ora dobbiamo aspettare domani per la nuova convocazione, in cui i nostri casi verranno analizzati di nuovo, anche se ormai siamo noti all’ufficio Servizi Sociali, e sapremo se il servizio sarà ripristinato e per quante ore – ha commentato a fine incontro una delle mamme accorse all’incontro –Mi auguro che smuovere questo polverone sia servito per far arrivare la nostra voce anche alla Regione. Di certo, non siamo stati noi a chiedere un incremento di ore a maggio, in periodo di campagna elettorale, perché per noi non erano sufficienti ma ci accontentavamo. Ora però, essere passati a zero ore non si può sopportare: per i nostri figli daremo la vita e continueremo a lottare”. Se le cose non dovessero cambiare, le strade da percorrere saranno meno concilianti.

A.P.

 

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