BRINDISI– Il progetto di Termomeccanica per gestire la piattaforma polifunzionale della zona industriale di Brindisi bloccato dalla Provincia che non ha mai avviato il procedimento per l’autorizzazione integrata ambientale. L’ente di via De Leo aveva prima sollevato una questione di competenze sulla quale si espressa il Tar, che ha riconosciuto la Provincia come ente idonea a rilasciare le autorizzazioni. Nonostante la decisione del tribunale amministrativo l’iter per una valutazione non è mai partito. Questa mattina presso l’Asi il presidente Marcello Rollo ha convocato un incontro tra tra gli Enti Locali, l’azienda concessionaria, la TM.E. S.p.A. Termomeccanica Ecologia, e le parti sociali, CGIL, CISL, UIL, UGL, Confindustria e CNA.
In questa occasione il rappresentante della Provincia ha assicurato l’impegno per un rapido avvio delle procedure autorizzative, avendo già deciso di non ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione TAR.
Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la situazione di precarietà in cui versano i 30 ex dipendenti Veolia che la nuova azienda ha assunto l’impegno di riassorbire, oggi sono impegnati a rotazione presso la struttura della zona industriale, con lavori di ristrutturazione, guardiania e altro sino a quando non partiranno gli impianti. Il loro futuro dipenderà dall’esito del progetto. I sindacati sono preoccupati perché la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria è in scadenza.
Si tratta di un investimento di 50 milioni di euro per ristrutturare con nuove tecnologie il termovalorizzatore, che dovrebbe bruciare i rifiuti tossici delle aziende della zona industriale, creare una linea di essiccamento dei fanghi, e realizzare una discarica di servizio.
Lu.Po.
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