OSTUNI – Angherie sempre diverse: da un calcio nell’addome alle minacce dinanzi ai figli minorenni, passando persino alle percosse nei confronti dei suoi genitori. Anni e anni di maltrattamenti subiti, dal 1996 sino al 2013: 17 anni di inferno vissuto da una donna, cui la polizia di Ostuni ha messo un limite.
L.R., 46enne ostunese, marito della donna, già noto alle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia, risponde di atti persecutori ai danni dell’ex moglie (stalking), con l’aggravante di aver commesso il reato in presenza o in danno di minore di 18 anni. Non solo, il pm Montinaro ha richiesto e ottenuto dal gip Stefania De Angelis un provvedimento restrittivo per l’uomo, su cui ora pende il divieto assoluto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla ex moglie e dai luoghi che frequenta (abitazione, luogo di lavoro) e divieto di comunicare con lei in qualsiasi modo, compresi social network. Qualora si verificasse la minima trasgressione del divieto, si aggraverà la posizione dell’uomo.
L’ordinanza è stata eseguita ieri (27 novembre) dagli agenti del commissariato di polizia di Ostuni, diretto dal commissario capo Gianni Albano.
Nell’agosto scorso, una donna ostunese ha raccontato, negli uffici del commissariato della città bianca, di essere stanca delle pesanti angherie che, da anni, era costretta a subire dal marito. Un vero calvario: percosse, aggressioni, minacce di morte e umiliazioni di ogni genere, subite anche alla presenza dei figli minorenni. Calci all’addome, minacce subite con un grosso coltello da cucina puntato addosso. Anni di angherie, dal lontano 1996 sino al 2013: la donna, in quell’anno, decide di mettere fine a quel supplizio e decide di separarsi dal marito.
Da quel momento, si sarebbero susseguiti telefonate, messaggi, appostamenti sotto casa e nei luoghi frequentati dalla donna. L’uomo l’avrebbe persino minacciata di fare una strage con i figli , se non fossero tornati insieme. Una collera che l’uomo avrebbe continuato a sfogare sulla moglie, i figli e i suoceri, picchiati perché considerati responsabili del cambiamento della figlia.
La donna sarebbe stata controllata, pedinata in ogni suo spostamento e piantonata sotto casa dall’uomo: una situazione impossibile, come constatato dalle indagini. Tutte le prove raccolte hanno portato alla richiesta della misura di divieto per L.R. da parte del pm Pierpaolo Montinaro, accolte dal gip Stefania De Angelis.
BrindisiOggi
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