CAROVIGNO – Prima avrebbero chiesto 5mila euro per la riscossione di un credito, fingendosi impiegati della Finanza, per poi convincere una coppia di Carovigno di avere il malocchio e pretendere quasi 70mila euro per liberarsi dalla malasorte.
È arrivata la condanna per truffa, dinanzi al Tribunale di Brindisi in seduta monocratica, per Giuseppe Calianni, 48 anni e la compagna Alda Fugazzaro, 41, entrambi di Taranto. I due sono stati condannati nel primo grado di giudizio dal giudice Nestore a un anno di carcere e al pagamento delle spese processuali.
La condanna è stata accolta con soddisfazione dagli avvocati dell’Adoc Marco Masi e Marco Elia, legali della coppia di Carovigno, parte civile nel processo.
La storia, che ha visto nella giornata di ieri (26 novembre) chiudere la prima parte processuale, ha visto come protagonista una coppia di Carovigno. Era il 2011, quando nella villetta di campagna di Nicola Caliandro e Cecilia Elia si sarebbero presentati Calianni e Fugazzaro: i due si finsero impiegati della Finanza addetti alla riscossione dei crediti dell’Agenzia delle. Secondo le loro richieste, i coniugi carovignesi avrebbero dovuto versare loro 5mila euro, per dei bolli di circolazione mai pagati, pena il sequestro della vettura.
La coppia, caduta nella trappola, avrebbe consegnato ai due imputati la somma richiesta. Qui, sarebbe scattata la seconda parte del piano: data la velocità con cui i due avevano consegnato loro il denaro, senza farsi domande, i finti impiegati avrebbero finto di conoscere i tarocchi e avrebbero previsto per la coppia di Carovigno sfortuna e cattivi presagi, tanto da convincerli che il malocchio andava allontanato da quella casa.
Come? Il metodo sarebbe stato quello di farsi versare, in diverse tranche, dai 3mila ai 5mila euro: somme che sembravano non bastare mai, tanto che i coniugi avrebbero anche venduto un terreno. In totale, i due avrebbero consegnato agli imputati circa 75mila euro, compresa la somma presa come impiegati della finanza. Solo a conti fatti, i carovignesi hanno denunciato il fatto al Commissariato di Ostuni due volte, nei mesi di dicembre 2011 e del 2013.
Attraverso i controlli bancari, gli investigatori avrebbero accertato i movimenti di denaro: una volta contattati i colleghi tarantini, tra i volti noti alle forze dell’ordine per truffa, sarebbero sbucate anche quelle di Calianni e Fugazzaro.
I due sono stati citati a giudizio nel 2014 dal pm di Brindisi Savina Toscani: ieri, in Tribunale, la condanna in primo grado con un anno di reclusione per Calianni e Fugazzaro, a fronte dei due richiesti. Gli imputati dovranno pagare anche le spese legali, oltre 4mila euro, mentre il risarcimento danni si quantificherà in sede civile.
Nella foto in evidenza le vittime della truffa e i legali dell’ADOC
A.P.
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