BRINDISI – Lo avrebbero inseguito dopo che si sarebbe sottratto ad un controllo, e in casa vengono trovate 15 grossi frammenti di scoglio con i datteri. La Squadra Nautica della sezione Volanti della Questura di Brindisi ha denunciato G.T., 41 anni. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato accusato di pesca e detenzione abusiva di dattero di mare.
È successo tutto nel pomeriggio di ieri (26 novembre) in via Benedetto Brin, a Brindisi. Gli agenti erano impegnati in una serie di servizi particolareggiati con l’avvicinarsi del periodo festivo. I poliziotti erano pronti a procedere al controllo di un uomo, il brindisino G.T di 41 anni, quando accortosi della volante, avrebbe cercato di guadagnare la fuga in moto verso il quartiere Paradiso.
Il motociclista è stato raggiunto e fermato, ed è in quel momento che si sarebbero ritrovati dinanzi ad uno scenario che non potevano di certo aspettarsi: in casa dell’uomo, i poliziotti avrebbero trovato qualcosa come 15 rocce. Interi pezzi di fondale marino in cui vi erano numerosi datteri di mare: l’idea dell’uomo sarebbe stata quella di asportarli dal fondale per poter poi lavorare con tranquillità in casa propria nell’estrazione dei frutti di mare, la cui pesca è vietata.
Le 15 rocce (del peso di circa un quintale) con i mitili, che sarebbero stati venduti sul mercato nero di mercatini rionali, sono stati reimmesse in mare dagli agenti della Squadra Nautica.
G.T. è stato denunciato per pesca e detenzione abusiva di dattero di mare, la cui raccolta è assolutamente vietata da disposizioni normative sia nazionali che comunitarie perché avviene con la frantumazione di rocce e scogli fino a deturpare l’ecosistema.
A.P.
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