La manovra azionata dal Governo e dalla Banca d’ Italia in tempi record ha portato sì al salvataggio da 3,6 miliardi di 4 banche in dissesto, tra cui Cassa di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria, ma ha coinvolto anche alcuni tipi di obbligazionisti.
«Banca d’Italia ha decretato la trasformazione delle obbligazioni subordinate (emesse principalmente dall’anno 2011 in poi) in capitale, azzerandone il valore e l’esigibilità – commenta l’avvocato Emilio Graziuso, componente del direttivo nazionale di Confconsumatori – Diversi risparmiatori brindisini che avevano investito il proprio denaro in titoli di Banca Etruria hanno già comunicato una sconcertante scoperta: erano convinti di aver acquistato un titolo remunerativo, un’obbligazione, ma hanno visto sfumare tutto il loro investimento a seguito del dissesto della Banca. Una condizione, quest’ultima, prevista dall’emittente del titolo. Ciò, va precisato, vale solo per le obbligazioni subordinate e non per le altre obbligazioni che saranno soddisfatte dalla nuova società».
Insomma, gli azionisti delle quattro banche e i titolari di bond subordinati riceveranno qualcosa solo se la “Bad Bank”, cioè la vecchia banca rimasta in piedi, riceverà qualcosa dai propri debitori.
La Confconsumatori, in questi giorni, sta approfondendo i vari aspetti della materia, analizzando nel dettaglio le diverse fattispecie, per individuare possibili strategie per ottenere ristoro dalle perdite dei piccoli risparmiatori, specie per i titolari di obbligazioni subordinate.
«Occorre valutare caso per caso la modalità di vendita adottata dalla Banca – avverte l’avvocato Graziuso – spesso, infatti, si tratta di titoli complessi che non avrebbero dovuto essere venduti a piccoli risparmiatori. Oltretutto il “collocamento” di tali titoli doveva essere preceduto da uno specifica informativa sull’elevato rischio dell’investimento, in assenza della quale è possibile contestare la validità dell’acquisto».
La Confconsumatori, oltre a fornire assistenza ai risparmiatori dei quattro Istituti di Credito liquidati forzosamente, sta già predisponendo un intervento nei confronti della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia per sostenere le ragioni dei piccoli risparmiatori.
Per maggiori informazioni 347 – 0628721 o www.confconsumatoribrindisi.it.
Foto repertorio
BrindisiOggi
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