BRINDISI- Il reparto di Medicina Nucleare dell’ospedale Perrino di Brindisi intitolato a Bernardo Scarano.
Il 28 novembre si terrà la cerimonia di intitolazione del reparto ad un medico eccellente e ad una persona dalle grandi doti umane. Bernardo Scarano è venuto a mancare il 22 giugno scorso lasciando un vuoto tra i suoi i familiari, i suoi pazienti e tutto il suo staff. Fin da giovanissimo ha operato all’interno dell’ospedale brindisino sino a diventare primario i del reparto di Medicina Nucleare, branca specifica della Radioterapia, di cui è stato il padre fondatore. In tutta Italia è stata riconosciuta la sua professionalità, non a caso è stato presidente e delegato regionale dell’Associazione Nazionale dei Medici Nucleari. Nel 2010 ha reso possibile l’arrivo della Pet Tac a Brindisi e la nascita della Fondazione Futura Pet-Tac, diventata riferimento di un intera provincia e regione.
BrindisiOggi
La Medicina Nucleare di Brindisi, Osp.Perrino,voluta, concepita dal Dr.Bernardo Scarano, non poteva non essere intitotala a lui,che dopo averla tealizzata, la qualificata con la PET/TAC voluta a tutti costi !
Ha dato l’impronta di professionalitá,di serietá,di disponibilitá, apprezzata da tutti i collaboratori e pazienti.
Ha lasciato un vuoto incolmabile !
L’intitolazione è un segno tangibile del grande amore profuso da Bernardo in quel Reparto. Ma non colmerà certamente il vuoto scavato dalla sua perdita nel cuore di coloro che hanno vissuto con lui tanti momenti di vera amicizia.
Un amico, un esempio di professionalita’ unita ad una grande umanità’ .
Antonoo valzano
Io ho avuto la fortuna di conoscere Bernardo e devo dire che persone come lui si possono contare sulla punta delle dita,molto professionale sempre sorridente, sempre disponibile con tutti e ancora oggi non mi convinco che non ci sia più tra noi.Questo riconoscimento che ti faranno dedicandoti il reparto dove hai passato la tua giovinezza te lo meriti.
Ciao Bernardo, Matteo Voi.
Un medico, da cui molti suoi colleghi devono prendere come esempio per la sua umiltà con cui si rapportava con le persone ammalate e non.
E’ il minimo riconoscimento che si potesse fare.