Al Comune arrivano i “Buoni lavoro”

BRINDISI-Il Comune di Brindisi  adotta i “Buoni lavoro”, ovvero il lavoro occasionale di tipo accessorio. La sua finalità è regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario, con l’obiettivo di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando in tal modo lavoratori che abitualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale. Il pagamento della prestazione avviene attraverso i cosiddetti “voucher” (buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail.

“La scelta di introdurre il sistema dei buoni lavoro – afferma l’assessore Francesco Cannalire – nasce dalla volontà di ampliare le forme di lavoro regolare, favorendo le opportunità di impiego e di integrazione del reddito per i soggetti ‘deboli’ al di fuori delle zone d’ombra del lavoro nero. È uno strumento agile e innovativo che produce indubbi vantaggi sia per l’Amministrazione comunale di lavoro che per gli stessi prestatori’.

“L’idea di base – afferma l’assessore Marika Rollo – è quella di rivoluzionare il concetto di ‘Servizi Sociali’, cancellando la classica politica dell’assistenzialismo e puntando, invece, sulla opportunità di restituire dignità ai disoccupati che, in tal modo, troverebbero completa integrazione, contribuendo alla crescita della collettività attraverso una prestazione lavorativa, sia pure occasionale e saltuaria.

Brindisioggi

3 Commenti

  1. i buoni lavoro vanno bene nelle nazioni dove c’è forte richiesta di lavoratori/lavoratrici che effettuerebbero questi lavori occasionali “atipici” che non potrebbero svolgere altri lavoratori/lavoratrici perchè quasi tutti occupati.
    In Italia, purtroppo attualmente questi buoni lavoro sono dannosi, a mio parere, perchè si finisce per trasformare un lavoro certo e regolare in
    uno atipico o occasionale.

  2. si può sapere come si accede a questi buoni lavoro? c’è una lista a cui iscriversi? ho perso il lavoro due mesi fa perchè l’azienda perdurando lo stato di crisi ha chiuso i battenti e a 52 anni mi trovo a casa con due adolescenti a cui cerco di evitare lo sconforto che un padre disoccupato vive quotidianamente. grazie

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