BRINDISI – Peculato aggravato continuato e falso: è costato caro il comportamento che una ex amministratrice unica di una farmacia comunale di Brindisi, Maria Teresa Cavaliere, avrebbe intrapreso, ai danni delle casse del Comune, proprietario della farmacia: oltre 215mila euro.
Le denunce sono scattate dopo le indagini svolte dai militari del Nucleo Polizia Tributaria, al termine di alcune attività a tutela del bilancio locale. La Tributaria, delegata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, avrebbe potuto accertare un danno erariale causato dall’ex amministratore unico di una farmacia totalmente partecipata dal Comune di Brindisi, per oltre 215 mila euro.
La donna si sarebbe appropriata indebitamente dell’ingente somma in questione, che avrebbe dovuto essere utilizzata per pagare case farmaceutiche per l’acquisto di medicinali, ma non solo. Non sarebbero stati versati contributi previdenziali e assistenziali: per i militari, i soldi da usare per coprire queste necessità sarebbero finiti nelle tasche dell’allora amministratore unico.
La responsabile, già denunciata all’Autorità Giudiziaria per i reati di peculato aggravato continuato e falso, è stata segnalata alla suddetta Corte dei Conti.
Per la donna, ormai ex amministratrice delle Farmacie comunali di Brindisi, era già arrivato il rinvio a giudizio dal gup Tea Verderosa nello scorso mese di luglio.
Secondo le accuse del pm Casto, la donna avrebbe commesso questi reati in un arco di tempo dal 2010 al 2013. All’epoca, dal Comune di Brindisi fu nominato l’attuale amministratore e liquidatore della partecipata, Gianluca Quarta, che ha risanato i bilanci. Sempre Quarta avrebbe subito calunnie da parte della donna.
Dalle relazioni presentate da Quarta, infatti, sarebbe scaturita l’indagine. Il nuovo amministratore Gianluca Quarta, subito dopo il suo insediamento, ha messo mano ai conti della società partecipata, qualcosa non tornava. Sulla situazione economica finanziaria ha consegnato una relazione dettagliata al sindaco Consales che ha inviato tutto alla magistratura. I documenti sono stati depositati nel maggio del 2013 negli uffici del palazzo della Procura. Da una verifica, avvallata anche dal parere dei revisori dei conti del Comune di Brindisi, è emerso che nel bilancio della società farmaceutica vi erano diverse irregolarità.
Nel dettaglio, nel bilancio sono stati inseriti dei debiti pagati nonostante non vi sia un riscontro contabile del pagamento, circa 180mila euro. Non solo, ma la stessa società creditrice affermava di vantare ancora il debito. Inoltre risultavano dei prelievi in cassa ai quali non corrispondono pagamenti. Questioni su cui si sono affrontate alcune verifiche, che avrebbero gettato ombre sulla precedente gestione della società farmaceutica del Comune di Brindisi.
Secondo la pubblica accusa, Maria Teresa Cavaliere si sarebbe appropriata di oltre 215mila euro cagionando un danno all’ente comunale. Nel dettaglio, sulla base della ricostruzione fatta dal pubblico ministero fino a gennaio 2013, nonostante fosse stato già nominato a dicembre Quarta, avrebbe sottratto diversi assegni bancari.
A.P.
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