Svolta nel caso di Ylenia Carrisi, prelevato il Dna ad Al Bano

BRINDISI – A quasi 23 anni di scomparsa, potrebbe essere vicina la svolta nel caso di Ylenia Carrisi, la 24enne figlia di Al Bano e Romina Power.

La giovane potrebbe essere stata uccisa da un camionista, Keith Hunter Jesperson (arrestato nel 1996) e che 19 anni fa confessò l’omicidio di una donna cui aveva dato un passaggio. Quel corpo, sotto le sue stesse indicazioni, fu ritrovato a Palm Beach, in Florida.

L’Interpol avrebbe quindi cercato di dare un nome a quella giovane donna e sarebbe tornato alla memoria anche il caso insoluto della scomparsa di Ylenia Maria Sole Carrisi, sul quale non si sarebbe mai spenta l’attenzione di uno sceriffo di Palm Beach. Circa una ventina di giorni fa i carabinieri di Brindisi si sono recati a Cellino San Marco, dove hanno prelevato un campione di Dna ad Al Bano.

Il prelievo è stato poi inviato ai Ris di Roma, che ne estrapoleranno il profilo genetico che verrà comparato con quello del corpo della donna che, a detta delle ricostruzioni e delle deposizioni rilasciate da Jesperson, si faceva chiamare Suzanne nella stazione di Tampa (Florida), dove avrebbe incontrato la donna. Lo stesso nome che avrebbe utilizzato Ylenia nel periodo in cui frequentava un artista di strada. Gli investigatori di Palm Beach avrebbero ricostruito il volto di quella donna, grazie all’auto di un perito, e sembrerebbe somigliare a quello della ragazza.

A.P.

 

 

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