Droga nelle buste della spesa, cocaina ed hashish dalla Germania ad Oria, arrestate intere famiglie

BRINDISI- Traffico di sostanze stupefacenti, porto illegale di armi e rapina, 14 persone in manette ed una ricercata.

Smantellata una articolata organizzazione, a conduzione famigliare, dedita allo spaccio di cocaina ed hashish.

15 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, di cui 12 in carcere e 2 ai domiciliari, mentre una persona risulta ricercata.

L’operazione è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, guidata dal capitano Nicola Maggio, che in solo 5 mesi d’indagine sono riusciti a chiudere il cerchio ed a individuare i responsabili.

Gli indagati sono : Patrizio Perrone, 55 anni di Torchiarolo, Simone Nucera, 29 anni di Oria, Luigi Calati, 34 anni di Mesagne, Crocifisso Di Potenza, 29 anni di Latiano, Lucrezia Maggi,36 anni di Torre Santa Susanna, Santo Mastria, 56 anni di Oria, Maria Grazia Mileto,49 anni di Torchiarolo, Salvatore Morleo, 32 anni di Torre Santa Susanna, Giancarlo Rogoli,49 anni di Erchie,  Semira Ruggiero, 46 anni di Oria, Giuseppe Solazzo, 34 anni di Torre Santa Susanna, Francesco Trisolini, 51 anni di Oria (già detenuto in carcere), Raffaele Trisolini, 46 anni di Bologna, Johanna Theodora Patricia Van Heel, 43 anni di Oria.

L’indagine parte da un sequestro di hashish avvenuto a marzo 2015 nell’abitazione di una donna. Qui i carabinieri intercettano un via vai di persone sulle quali cominciano i controlli.

Emerge pian piano un vasto traffico di droga che fa capo ad una coppia di Oria, Francesco Trisolini e la compagna olandese, Johanna Theodora Patricia Van Heel.

armi droga carabinieri novembre 2015La coppia aveva costruito un giro d’affari milionario basato sull’acquisto di cocaina ed hashish in Germania e sulla rivendita agli spacciatori delle zone di Torchiarolo, Mesagne, e San Pietro Vernotico.

Il pagamento della droga avveniva in anticipo, ogni chilo di cocaina costava allo spacciatore circa 36mila euro e veniva rivenduto almeno venti volte tanto.

La coppia Trisolini-Van Heel quindi incassava ingenti somme di denaro e poi partiva per la Germania dove avveniva il rifornimento.

Gli investigatori attraverso l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, 28 le utenze messe sotto controllo, pedinamenti, intercettazioni ambientali e videocamere, sono riusciti a tracciare il percorso. Una ricostruzione non facile visto che gli indagati avevano la furbizia di lasciare il telefono a casa prima di partire e contattavano la famiglia solo a metà del viaggio di rientro.

I soldi poi consegnati in anticipo dagli acquirenti venivano nascosti in luoghi impensabili. In un caso i carabinieri sono riusciti a scovare 403mila euro nascosti in un bidone seppellito sotto un pollaio presso casa di terzi. Al momento del rinvenimento il titolare dell’abitazione rurale, tra l’altro protetta da un sistema d’allarme proprio intorno al pollaio, ha dichiarato di essere ignaro della presenza del denaro.

Intorno alla  coppia Trisolini-Van Heel, ruotava anche il fratello di Francesco, ossia Raffaele Trisolini, residente a Bologna, che ad agosto saputo del suo arresto si è trasferito ad Oria per dare “una mano” alla famiglia e la stessa anziana madre di circa 80anni.

A casa di quest’ultima, proprio stamattina, i carabinieri hanno sequestrato una pistola automatica e una mitraglietta abilmente occultate nel materasso di una poltrona letto. La donna dapprima è stata arrestata e poi rimessa in libertà.

Gli acquirenti del Trisolini, erano anche loro nuclei famigliari o coppie tutte dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Fa specie che molti di loro si recassero ad acquistare la droga con la famiglia, in presenza anche di minori. I panetti di cocaina viaggiavano in buste della spesa in modo da passare inosservati ad eventuale controllo.

Difficilmente infatti i militari si insospettivano vedendo una intera famiglia in macchina, bambini compresi, e buste della spesa.

In altri casi tuttavia il coinvolgimento dei minori, ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 14 anni, era maggiormente fattivo. I ragazzi, infatti, aiutavano ad occultare la droga.

“Si è trattata di un’operazione lampo- ha detto con soddisfazione il procuratore capo, Marco Dinapoli- In cinque mesi i militari sono riusciti a smantellare un giro di droga milionario e non sono stati pochi gli ostacoli”.

In merito poi all’accusa di rapina, i militari hanno individuato un singolo episodio durante il quale una delle donne coinvolte nel giro di spaccio si è vendicata del suo amante, estraneo alle vicende di droga, per aver avuto un’amicizia particolare con un’altra donna.

La vittima è stata raggiunta da un gruppo di uomini che l’ha rapinata e pestata. Nonostante questo ha scelto di non conoscere i suoi aguzzini e di non denunciare.

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Lucia Pezzuto

 

 

 

 

 

 

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