Omicidio Ligorio, “No all’archiviazione: vogliamo i responsabili della morte di Francesco”

FRANCAVILLA FONTANA – La richiesta è quanto mai semplice: si proseguano le indagini per individuare i colpevoli della morte di Francesco Ligorio.

A chiedere giustizia per il giovane 18enne è l’associazione Impegno e partecipazione, ancora scossa dalla notizia che il presidente onorario dell’associazione, cugino della vittima, avrebbe reso durante una sessione di studio sul tema dell’antimafia e del contrasto alla criminalità nei giorni scorsi.

“Le indagini sull’omicidio di Francesco Ligorio sarebbero state archiviate – avrebbe dichiarato il cugino della vittima – lasciando l’omicidio del 18enne senza colpevoli”.

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Francesco Ligorio

Una tegola per chi crede nella giustizia e vuole che si trovino i responsabili della morte di un 18enne, uscito di casa per lavorare e ucciso per sbaglio.

A Francavilla Fontana la notizia arrivò in fretta: era l’11 novembre del 2010. Da poco erano passate le 5.30 quando, sulla Brindisi Taranto, il tir su cui viaggia Francesco Ligorio viene raggiunto da una raffica di colpi di pistola. Il giovane, ferito, muore poco dopo. E con molta probabilità, paga con la sua vita l’errore dei sicari, che sarebbero stati assoldati per uccidere l’autista del mezzo, il camionista Antonio Canovari, che fu gravemente ferito nell’assalto. Si indagò sui suoi precedenti, come traffico di droga e ricettazione, per scovare il movente dell’assalto armato, ma senza mai individuare i responsabili della morte di Francesco.

“Sollecitiamo le autorità preposte, in particolare la Procura presso la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e la Procura della Repubblica di Brindisi perché diano una vera svolta alle indagini, così che vengano individuati e puniti gli autori e i mandati dell’efferato delitto mafioso – dichiarano dall’associazione Impegno e Partecipazione, cui fanno eco le parole del coordinatore provinciale anti racket, Paride Margheriti – L‘eventuale archiviazione delle indagini sull’efferato omicidio di Francesco Ligorio sarebbe una sconfitta per lo Stato e una vittoria per la criminalità organizzata che attesterebbe di controllare il territorio”.

A.P.

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