
BRINDISI – Si torna a parlare di anatocismo bancario, che nel linguaggio bancario è la produzione di interessi (capitalizzazione) da altri interessi resi produttivi sebbene scaduti o non pagati, su un determinato capitale. Nella prassi bancaria tali interessi vengono definiti composti (Esempi di anatocismo sono il calcolo dell’interesse attivo su un conto deposito, o il calcolo dell’interesse passivo di un mutuo).
È cresciuto il numero di correntisti brindisini che si stanno rivolgendo al coordinamento composto da Confconsumatori – Federazione provinciale di Brindisi e l’’associazione nazionale “Dalla parte del cittadino”. La richiesta è di avere informazioni su una nota ricevuta da uno dei principali istituti di credito italiani , cui è allegata un’ordinanza emessa dal Tribunale di Milano.
“I correntisti possono stare tranquilli: si tratta di un adempimento da parte della Banca ad un preciso ordine del giudice milanese con il quale è stata inibita ogni e qualsivoglia forma di capitalizzazione anatocistica degli interessi passivi a decorrere dal 1° gennaio 2014 – dichiara Emilio Graziuso, avvocato di Confconsmatori – Più in particolare, il Tribunale di Milano ha inibito alla banca «qualsiasi ulteriore forma di anatocismo degli interessi passivi con riferimento ai contratti di conto corrente già in essere o che verranno in futuro stipulati con consumatori, nonché di predisporre, utilizzare e applicare clausole anatocistiche nei predetti contratti»”.
“I correntisti che hanno un conto corrente al quale dal 1° gennaio 2014 sono stati applicati interessi anatocistici, in quanto scoperto, o hanno un fido in corso – afferma l’avv. Emilio Graziuso, responsabile del coordinamento – possono chiedere all’Istituto di credito la restituzione delle somme corrisposte a titolo di interessi passivi oppure il ricalcolo ai fini di una corretta determinazione del rapporto dare – avere”.
Gli Istituti di credito che non abbiano correttamente applicato la nuova versione dell’art. 120 del Testo Unico Bancario, alla luce delle pronunzie giurisprudenziali registratesi in materia in questi ultimi mesi, non possono giustificarsi, eccependo la semplice mancata adozione della delibera CICR.
La Confconsumatori , in prima linea ormai da anni nella battaglia contro l’anatocismo bancario, auspica un intervento concreto dell’autorità di vigilanza nel settore bancario che imponga a tutte le banche che non abbiano applicato a decorrere dal 1° gennaio 2014 l’art. 120 del Testo Unico Bancario la restituzione di tutte le somme percepite a titolo di interessi passivi anatocistici o la rideterminazione dell’esatto dare – avere tra le parti, senza costringere i correntisti a promuovere una specifica azione giudiziale.
Per maggiori informazioni 347 – 0628721 o www.confconsumatoribrindisi.it.
BrindisiOggi
Occhio alle ritorsioni, non solo della propria banca, ma di tutto il sistema bancario.