Diritto di parola: 800milioni di euro per Taranto anche Brindisi faccia sentire la sua voce

INTERVENTO-buongiorno E’ notizia di questi giorni, riportata, con una certa enfasi, da diversi organi di informazione anche nazionali : la costituzione del tavolo istituzionale per Taranto, presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con la partecipazione dei maggiori rappresentanti Istituzionali della provincia ionica, ha prodotto e definito il Contratto di sviluppo , che prevede lo stanziamento di 800 milioni di euro per la riqualificazione e la ripresa di tutto il comparto produttivo e non solo , della “ Città dei due mari”.

Nello specifico, tali ingenti risorse finanziarie saranno cosi ripartite : 390 milioni per il sistema portuale, 207 per il completamento dell’ospedale, 89 milioni per l’edilizia abitativa e la riqualificazione del quartiere Tamburi, del centro storico, 91 milioni per le bonifiche, oltre ad altri interventi per il rilancio dell’arsenale.

Indubbiamente un grande risultato, per una comunità angariata ed angustiata da innumerevoli emergenze.

A scanso di equivoci, non si vuol fare del becero e stupido campanilismo, ma non si può, non evidenziare, che Brindisi  abbia il sacrosanto diritto di rivendicare pari dignità e considerazione rispetto ad altri territori , non fosse altro per il fatto  di ospitare la centrale termoelettrica piu grande d’Europa, con tutto cio’ che ne consegue.

Se Taranto paga un prezzo altissimo in termini di inquinamento, Brindisi , per una serie di ragioni, non è sotto questo aspetto “ un’isola felice” , come ha sentenziato, di recente, la stessa Agenzia Europea per l’Ambiente.

Una Regione, la nostra, giova rammentarlo, che ha già siglato 44 contratti di programma e diversi altri accordi con Invitalia e, che non può,  continuare a considerarci, come ha fatto spesso in passato, la Cenerentola delle altre consorelle Pugliesi.

Bisogna altresì considerare ,  che abbiamo davanti a noi un’opportunità per certi versi irripetibile, quella dell’utilizzo dei fondi strutturali europei, pari a circa 24 miliardi per il Sud.

Un ruolo decisivo e preponderante , in quest’ottica, lo svolgeranno proprio le Regioni, oltre ,  naturalmente,  alla competenza  propositiva e progettuale dei singoli territori.

Il nostro limite, la nostra atavica debolezza, consiste nella nostra inettitudine ed inadeguatezza  a fare squadra, fronte comune, al di là delle barriere ed appartenenze politiche.

Parlamentari, consiglieri regionali, parti sociali, rappresentanti istituzionali: forse è arrivato il momento di ricordare al Governo nazionale ed a quello regionale, che Brindisi ha dato tanto alla “ causa nazionale “ e, che pertanto, attende il giusto ristoro e la dovuta ricompensa.

Basterebbe citare l’esempio di Civitavecchia, ricordare che nella cittadina laziale, la classe politica,  ha dimostrato  un notevole peso e forza contrattuale, ottenendo considerevoli vantaggi e ritorni economici, a fronte della produzione di energia della propria centrale a carbone di Torre Valdaliga , decisamente più piccola di quella di Brindisi.

Per intenderci, le famose royalties delle quali si parla nella nostra città  da tempo immemorabile, senza mai ottenere qualcosa di concreto e significativo per le casse comunali.

Abbiamo adesso,  un’opportunità unica per manifestare, in primis a noi stessi, che si può voltare pagina, che si può recuperare il tempo perduto.

Finalmente la scorsa estate si è registrata un’importante iniziativa, per merito dei massimi esponenti di Confindustria Brindisi , Giuseppe Marinò e Angelo Guarini, del sindaco Mimmo Consales e del parlamentare senatore Salvatore Tomaselli, che si sono resi promotori di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, durante il quale hanno proposto la sottoscrizione di un accordo di programma per Brindisi.

Le direttrici entro le quali dovrebbero essere incanalate le eventuali consistenti risorse, vanno nella direzione degli investimenti nei settori dell’aereo-spazio, della chimica e dell’energia, della valorizzazione delle infrastrutture quali il porto e la logistica retroportuale, al rilancio della Cittadella della Ricerca.

Chiaramente, com’è nella logica delle cose, in queste settimane si consumeranno una serie di passaggi, ci sono stati e vi saranno una serie di incontri ed interlocuzioni con i vertici dei vari dicasteri, al fine di giungere a confezionare un pacchetto finale, momento propedeutico sia dell’auspicata definizione dell’idea progettuale,  che dello stanziamento  delle relative risorse finanziarie.

Ci auguriamo, che Brindisi possa avere, in questa circostanza, la giusta attenzione ed il giusto riconoscimento.

Una grave crisi economica sta mettendo in ginocchio il nostro territorio, la situazione si aggrava sempre di più.

Le potenzialità continuano ad essere intatte, non può vincere la rassegnazione , non si può continuare a piangerci addosso, senza reagire e pretendere quanto ci è dovuto.

A patto che Brindisi faccia sentire , con forza e determinazione , finalmente la propria voce.

Francesco Buongiorno

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