BRINDISI – La notizia della scomparsa di Andrea De Nigris ha scosso i cittadini di Brindisi e dell’Italia intera.
Una morte improvvisa, alla fine di una serata trascorsa con gli amici per festeggiare Halloween. Nessuna spiegazione sembra essere possibile per dare un senso ad un evento che un senso non ce l’ha.
Dalla morte del 19enne, però, scaturisce un fiume di riflessioni: sulla vita, sui gesti quotidiani, su ciò che dà forma alle giornate e alle dinamiche che si instaurano tra le persone.
Come quella tra un professore e i suoi alunni. Per questo, vi proponiamo le riflessioni di un docente del liceo Fermi-Monticelli, Francesco Saverio Martucci, che ha avuto Andrea come alunno e lo ha seguito nel suo percorso scolastico e di crescita personale. Parole, le sue, ispirate dal giovane, una persona speciale.
“Non ordinati nomi su un registro, mai soltanto alunni o studenti, sempre e innanzitutto persone che hanno intrecciato la loro vita con la tua e che l’hanno inesorabilmente influenzata.
Ragazze e ragazzi che hai visto cambiare nell’aspetto e nei modi di essere, affrontare quotidiane piccole sfide o problemi più grandi e impegnativi, che hai visto gioire, ridere e scherzare ma anche arrabbiarsi, appassionarsi e lottare per le proprie idee, dimostrare tenacia e fragilità, determinazione e coraggio, manifestare timori, bisogni, aspettative.
Giovani donne e giovani uomini che, quando hai avuto il tempo e la voglia di ascoltare, quasi sempre, hanno finito per minare granitiche e comode certezze, che ti hanno costretto a gettare uno sguardo nuovo, diverso, sulla contemporaneità, che ti hanno svelato un ricco mondo interiore per spingerti ad andare oltre le apparenze, ad essere partecipe delle loro esistenze.
I tuoi allievi, a cui hai imparato a voler bene, incondizionatamente.
Quanto deve essere grande il cuore della gente di scuola per sopportare la perdita di … Andrea!”
BrindisiOggi
Questa è la Vera Buona Scuola … Quella chepochi genitori percepiscono forza collega continua così
Bellissima lettera, scritta dalla mano di un professore, evvero, ma di una grande anima che ha percepito altre anime, tra cui quella del povero Andrea. Ciao Andrea, R.I.P.
Io sono mamma e so cosa significa crescere un bambino!!! Ma prima di essere mamma sono stata figlia ho visto soffrire la mia mamma quando a perso mio fratello che tanto ero legata!!! Oggi ho 3 figli ho 37 anni ho perso mio fratello da 23 anni ancora mi manca ancora piango ancora lo cerco ancora adesso vi dico nn lo dimenticherò mai xche e è sarà sempre tutta la mia vita xche lo amo!!!genitori miei nn solo vi capisco ma sono nella vostra famiglia con tutto il cuore!