CELLINO SAN MARCO- La strage degli ulivi a sud di Brindisi, infetti da presunta Xylella. Sul caso interviene l’imprenditore agricolo Angelo Maci, noto produttore di vini di eccellenza,e presidente di Cantine Due Palme che conta oltre 1000 soci. Maci denuncia la mancata presenza delle istituzioni a gestire questa vicenda, oggi come in passato. E si oppone alla morte di questo paesaggio, sul quale aleggia l’ombra degli affari. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il suo intervento.
“È dunque bastato qualche mezzo cingolato per schiacciare la storia.Sono serviti due gesti secchi, freddi di una macchina per mortificare l’identità del Salento. È stata sufficiente l’assenza delle istituzioni per cancellare secoli e radici, vite e sacrifici, segni identitari di una tradizione che ogni salentino porta nel proprio sangue.
Leggere della barbarie cui i colleghi di Tormaresca sono stati costretti apre una ferita, una breccia in ciascuno di noi che sin da bambino considera ogni ulivo come elemento fondante della propria cultura familiare.
A nome mio personale e di tutti i soci di Cantine Due Palme esprimo solidarietà agli amici e colleghi diTormaresca, colpiti da una iattura incalcolabile soprattutto in termini emozionali.
A questo punto mi domando e chiedo alle istituzioni locali e scientifiche destinate al controllo cosa abbiano fatto in questi anni per garantire la sicurezza del nostro patrimonio ambientale e culturale. Il problema della xylella, per ciò che leggiamo ormai da mesi sulla stampa, è un cancro noto da almeno tre anni. Oggi giungono nella nostra terra i burocratici del taglio che ordinano di cancellare una storia, che colpevolizzano chi su quegli ulivi sale per difenderli senza che ad oggi nessuno si sia ancora assunto la responsabilità per lo scempio ambientale che si sta perpetrando.
Oggi noi tutti siamo sconcertati, ma siamo ancor più preoccupati per la totale assenza di sicurezza e di certezze.
La soluzione non può essere la morte. La soluzione deve passare da un confronto e dal costante controllo e se necessario anche dall’imposizione di dinamiche di prevenzione e tutela. Oggi viene meno il concetto sacro della democrazia. Il Salento soffre perché è solo in una bagarre che ormai ha assunto i soli toni della burocrazia e che sta perdendo di vista la portata di un patrimonio ambientale, culturale e storico che sta diventando boomerang negativo anche per tutti gli sforzi che questa terra sta facendo in termini di marketing territoriale.
Nessuna forma di risarcimento economico potrà dare reale sollievo ai danni che si stanno creando in questi mesi, ma purtroppo forse l’ombra degli affari in questa vicenda si sposa con quella della fredda burocrazia che arriva e falcidia gli alberi e la nostra storia.
BrindisiOggi
Mi associo al pensiero di tutti coloro che ancora difendono i prodotti genuini e soprattutto con secoli di storia , abbattere ulivi secolari è un omicidio alla natura alla storia di un territorio. Purtroppo si rimane sempre più inermi di fronte a queste politiche che mettono ed impongono prodotti atipici senza una loro storia e tradizioni… NON PERDIAMO LA NOSTRA CULTURA GASTRONOMICA….
“MERCOLEDI’ 28 OTTOBRE ANDIAMO DA PAPA FRANCESCO A ROMA”.
Mentre i Presidi Salentini “resistono e lottano” incessantemente giorno e notte contro gli abbattimenti degli Ulivi, la Puglia si mobilita per andare in pullman a Roma da Papa Francesco:
MERCOLEDI’ 28 OTTOBRE A/R.
Inoltre, una delegazione, forse, sarà ricevuta dal Presidente Mattarella al Quirinale o dal Presidente del Senato.
Tutta l’Italia, tutta l’Europa, tutto il Mondo, devono sapere le atrocità che stanno compiendo alla nostra Terra di Puglia..
NON POSSIAMO RIMANERE IMPASSIBILI DINANZI A QUESTA “FOLLIA UMANA”!
Passa.. Parola..
Infotel: Savino Montaruli
(Infotel x Papa: +39 392 368 3498)
Donato Cippone
(Infotel x Quirinale: 335 127 5607)
http://www.videoandria.com/2015/10/15/xylella-la-puglia-si-mobilita-da-papa-francesco-il-28-ottobre-per-dire-no-alleradicazione-dei-nostri-ulivi-ecco-come-partecipare/
Condivido a pieno quanto asserito dal sig. Maci.Io sono fermamente dell’idea che tutto questo “affaire” e dintorni, al di là di eventuali e poco presumibili responsabilità di cattiva gestione dei terreni da parte di qualcuno, sia frutto di una azione scellerata ma ben organizzata tesa a distruggere la produzione agricola pugliese, iniziando dal Salento. Una regione come la nostra che ha sempre mandato sui mercati nazionali ed esteri prodotti di eccellenza assoluta e primaria che hanno scalzato e spiazzato la concorrenza, ha dato fastidio. Ha dato fastidio a quella concorrenza estera ( soprattutto extraeuropea) che tenta di penetrare il nostro mercato con robaccia coltivata con veleni antiparassitari , raccolta a suon di frustate da schiavi e disperati, piena di OGM e porcherie varie.E di ciò bisogna dire, tutti insieme : grazie Europa.