Costruiscono a ridosso della Fontana Tancredi, Italia Nostra: “Si rischiano danni irreversibili”

BRINDISI – Uno dei gioielli della città di Brindisi, Fontana Tancredi, potrebbe essere in pericolo. A denunciarlo, sono le associazioni che hanno sentito necessaria la sottoscrizione di un appello in cui si paventano i rischi che corre la fontana a causa di alcuni lavori che stanno interessando un edificio alle spalle della fontana. Appello rivolto al Comune, alla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio di Lecce e al Segretariato Regionale del Mibact perché intervengano con provvedimenti urgenti per evitare danni statici e strutturali alla Fontana.

“Sta nascendo un nuovo palazzo, composto da piano seminterrato per garage e locale tecnico, piano terra per uffici e servizi, piani primo, secondo ed attico, per una abitazione a piano con annessi balconi, sul terrapieno alle spalle del monumento”, denunciano Italia Nostra, Legambiente, Touring Club Italiano, Centro Turistico Giovanile CTG, Fondazione Tonino Di Giulio, WWF Brindisi, Lega Navale Italiana Sezione di Brindisi, Associazioni “ACLI Città di Brindisi, ACLI Ambiente Brindisi, ACLI Arte e Spettacolo”, Proloco Brindisi, Soroptimist Club Brindisi, Amici dei Musei, Marina di Brindisi, Eliconarte, Le Muse delle Arti, Associazione Jonathan, Associazione Marinai d’Italia Brindisi.

La Fontana Tancredi fu realizzata nel 1192 per volontà dal re normanno Tancredi di Sicilia, in occasione del matrimonio tra suo figlio Ruggero e la principessa Irene, figlia dell’imperatore bizantino Isacco II, avvenuto nella cattedrale brindisina: da sempre, il monumento è considerato dagli studiosi come un pregevole esempio di ingegneria idraulica e architettura civile normanna in Puglia.

“La costruzione di un fabbricato residenziale sul terrapieno retrostante, costituito da terreno di riporto – dichiara il comitato – può causare un cedimento delle murature di contenimento e gravissimi danni statici e strutturali alla Fontana Tancredi, che è stata oggetto di un importante restauro da parte del Comune, completato nel febbraio 2013. Inoltre, riteniamo gravemente lesa la fruizione del monumento per il pesante impatto visivo determinato da un edificio a tre piani, che non può essere oscurato da “una cortina di verde”, così come prescritto dalla concessione edilizia. In tal caso si aggiungerebbero altri danni derivanti dalle radici delle piante messe a dimora. Temiano – conclude il collettivo – che i danni alla struttura rischino di diventare irreversibili e chiediamo l’intervento degli Enti preposti per scongiurare questa evenienza”.

A.P.

1 Commento

  1. Avrebbe dovuto essere dichiarato “terreno di rispetto di un monumento” ed acquistato dal Comune al prezzo di mercato per evitare, così, che venga edificato.

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