BRINDISI- Il reato contestato è di getto pericolose di cose, di imbrattamento e insudiciamento di case e colture. Nei capi di imputazione previsti dal pm Giuseppe De Nozza nel processo della dispersione delle polveri di carbone dal nastro trasportatore della centrale Enel Federico II non si menziona mai il reato ambientale. Ma il giudice del tribunale di Brindisi Francesco Cacucci, nella sua decisione sull’ammissione delle parti civili, ha in qualche maniera fatto comprendere nella condotta contestata agli imputati la definizione di reato ambientale.
Il pm accusa i tredici dirigenti Enel e i titolari di due società che si occupavano della movimentazione del carbone di aver “ in concorso tra loro, dal 2000 sino ad agosto 2011, ognuno per la propria funzione, partecipato a un medesimo disegno criminoso, avendo scaricato, trasportato e stoccato milioni di tonnellate di carbone in un carbonile scoperto di 125.000 mq, omettendo di adottare e comunque proporre soluzioni per scongiurare la ripetuta diffusione di polveri di carbone oltre il recinto aziendale”.
Sulla base di questo il giudice ha ammesso come parti civili, quindi come soggetti legittimati a chiedere un risarcimento danni la Provincia di Brindisi (avv Rosario Almiento), i Comuni di Brindisi (avv Daniela Faggiano), San Pietro Vernotico (avv Guido Massari) e Torchiarlo (Dario Lolli). Le associazioni ambientaliste Greenpeace (Alessandro Gariglio), Legambiente (avv Stefano Latini), Medicina Democratica (avv Andrea Casamassima) e Salute Pubblica (avv Stefano Palmisano).
E’ stata invece esclusa la Regione Puglia, che solo oggi aveva chiesto l’ammissione per la costituzione di parte civile. Durante l’udienza di questa mattina, l’avvocato Marcello Falcone ha presentato richiesta di costituzione della Regione, “ente che sarebbe stata sollecitata dagli organi di informazione che aveva definito l’assenza della Regione Puglia come un silenzio assordante”. Ma il giudice ha ritenuta questa richiesta tardiva.
Tra gli esclusi anche il Comune di Trepuzzi (avv Stefano Palmisano), Italia Nostra, WWf, ( avv Vittorio Caiulo), Federutenti (avv Putignano), e No al carbone (avv Quarta) (quest’ultimo in quanto la nascita come comitato di No al carbone è avvenuta successivamente al periodo in cui si sarebbe consumato il reato). Ammesse tutte le persone fisiche, proprietari di case e terreni a ridosso del nastro trasportatore di Cerano, salvo i quattro che avevano presentato richiesta nella seduta del 7 gennaio scorso.
Tutti i legali delle parti civili hanno depositato la richiesta di citazione del responsabile civile di Enel produzione, alcuni anche quella delle aziende Nubile e Teodoro Cannone, per le quali sono imputati due loro rappresentati.
L’udienza è stata riaggiornata al 29 aprile, in questa seduta si tratteranno le questioni preliminari e le richieste di prova. Fissato intanto il calendario delle udienze sino a dicembre, 11 in tutto.
Lucia Portolano
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