BRINDISI – La protesta dei lavoratori del comparto elettrico, sostenuti da Filctem Cgil, Flaei Cisl e UIltec Uil prosegue con un presidio alla Prefettura di Brindisi per lunedì 12 ottobre. Dalle 10, gli operai chiederanno a gran voce alle istituzioni di affrontare la problematica occupazionale dei lavoratori della centrale termoelettrica Edipower, provando qualsiasi percorso che possa portare ad un impegno industriale del Gruppo A2A Edipower. Azioni quasi disperate per mantenere gli occupati nel sito di Brindisi.
“La conferma dei posti di lavoro e degli occupati sul territorio passa anche dal chiarimento verso la Regione Puglia per valutare la possibilità di richiedere un contributo/impegno al Gruppo industriale A2A ad investire a Brindisi nella nuova impiantistica prevista dal Piano Regionale dei Rifiuti Solidi Urbani – dichiarano le sigle – Altrimenti, per i lavoratori della Centrale Edipower, prossimi alla scadenza del contratto di solidarietà, si attiveranno nuovi ammortizzatori sociali, con trasferimenti in altre sedi, anche verso il nord Italia. Ma è ancora possibile rivendicare, da parte delle Istituzioni locali, Comune Provincia e Regione, anche in linea con la revisione del Piano Energetico Ambientale Regionale, un nuovo Polo di energie rinnovabili innovative e contribuire allo sviluppo sostenibile del sito industriale di Brindisi, rilanciando una collaborazione con Cittadella della Ricerca e Università del territorio.”
Nel progetto, si potrebbe integrare il tradizionale impianto fotovoltaico con un sistema innovativo (solare termodinamico) e con nuovi impianti di digestione anaerobica di rifiuti agroalimentari/organici differenziati, biomasse per la produzione di biogas e cogenerazione energia-calore. Così facendo, per i sindacati, si contribuirebbe alla chiusura del ciclo dei rifiuti e a ridurre, fino ad eliminare, il ricorso alle discariche.
Per questo, nel recente passato le sigle sindacali, insieme a Cgil-Cisl-Uil, avevano chiesto al Prefetto di Brindisi di farsi promotore di un tavolo di concertazione con tutte le Istituzioni locali, Comune Provincia e Regione, per scongiurare la certezza di continuare a smobilitare e perdere a Brindisi ulteriori posizioni lavorative.
A.P.
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