TORRE SANTA SUSANNA- Beni confiscati alla mafia, il comune di Torre Santa Susanna prende tempo ma solo per individuare un soggetto giuridico che li gestisca.
Lo sottolinea lo stesso sindaco, Michele Saccomanno, rispondendo di fatto alla nota dell’associazione Antiracket che rimproverava alle amministrazioni di Torre ed Oria i 30 giorni di proroga chiesti per decidere sul da farsi.
“I beni oggetto di confisca sono stati già assegnati al Comune di Torre Santa Susanna e sino ad ora gestiti da un Commissario all’uopo nominato dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata- spiega Saccomanno- L’attuale Amministrazione ha richiesto al predetto Ente una proroga di 30 giorni al solo fine di poter individuare un soggetto giuridico, libero da condizionamenti, che potesse al meglio valorizzare e rendere proficui i beni assegnati”.
L’intendimento dell’amministrazione, quindi , sarebbe quello di creare i presupposti per l’inserimento lavorativo di cittadini torresi e dar vita ad una filiera corta dei prodotti frutto delle coltivazioni. Parte dei ricavati poi andrebbero ai Servizi Sociali del Comune.
“Al Presidente Paride Margheriti, che dichiara di non voler alimentare polemiche anche se poi, poco velatamente ciò fa- conclude il sindaco Saccomanno- consigliamo di informarsi, come costantemente fanno le Forze dell’Ordine, prima di divulgare informazioni od emettere, ancor peggio, giudizi fondati su mere presunzioni”.
BrindisiOggi
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