Lo Stato restituisce ai comuni di Oria e Torre Santa Susanna i beni confiscati alla mafia, e le amministrazioni si riservano di accettare

ORIA/TORRE SANTA SUSANNA- Lo Stato restituisce ai comuni di Oria e Torre Santa Susanna i beni confiscati alla mafia, e le amministrazioni si riservano di accettare.

Una storia che ha dell’incredibile dicono dall’associazione Antiracket che non si capacita dell’atteggiamento dei due comuni in questione destinatari dei beni confiscati al clan Bruno.

I beni sono stati assegnati lorocon decreto del 30 settembre 2015 da parte dell’ Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) ai comuni di Torre Santa Susanna, Oria, Mesagne e San Pancrazio Salentino, lo afferma Paride Margheriti Coordinatore provinciale dell’associazione Antiracket-Antimafia insieme ai presidi di Oria “Paolo Borsellino” e di Torre Santa Susanna “G.Falcone”.

Ma se i comuni di Mesagne e di San Pancrazio Salentino  non hanno esitato un istante nell’accettazione dei beni affidati, quelli di Oria  e Torre Santa Susanna invece si sono riservati, chiedendo un rinvio di ulteriori  30 giorni,  di valutare il da farsi.

“Quello che ci chiediamo è cosa ci sia da valutare, se non l’occasione di riscattare il territorio e dare un segnale di ripresa nel segno della legalità- dice l’associzione Antiracket- a cosa servano ulteriori 30 giorni quando ci si lamenta dei tempi lunghi della burocrazia, ma soprattutto è paradossale  che un Comune prenda tempo su questioni del genere anziché vedere in essa un’opportunità che può essere non solo uno strumento di sviluppo economico ma anche un veicolo di crescita politica e culturale per l’intera comunità locale”.

“La nostra nota non vuole avere nessun risvolto polemico- aggiungono- ma attenendoci ai fatti abbiamo il dovere morale di esprimere che  al momento quello che noi “valutiamo” è un’ulteriore perdita di tempo senza capirne il reale significato, quello che ci auguriamo è che tra 30 giorni non si debba “valutare” una perdita di possibilità, ovviamente per la comunità ed il territorio”.

Nel frattempo il coordinatore Paride Margheriti ha chiesto al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ed al presidente della provincia di Brindisi, Maurizio Bruno un incontro congiunto alla presenza di testimoni di giustizia e vittime per sottoporre le problematiche e proposte di uomini e donne la cui testimonianza dice Margheriti “deve essere un valore da portare ad esempio ma nello stesso tempo tutelata”.

Foto da bari.repubblica.it

BrindisiOggi

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