Campana Junior parla del caso Margheriti, rinviati a giudizio i due presunti estorsori

LECCE- Tre anni fa denunciò due presunti estorsori, oggi arriva il rinvio a giudizio per Gianfranco Mezzolla 48 anni di San Pancrazio Salentino e Angelo Librato 35 anni di Mesagne. Il gup di Lecce Cazzella ha mandato a processo i due uomini su richiesta del pm della Dda di Lecce Cataldi. A denunciare i fatti è stato Paride Margheriti allora un assicuratore di Erchie, oggi presidente dell’associazione Anticarket e antimafia del Salento. Il giovane imprenditore  dopo essersi messo nei guai aveva chiesto un prestito ai due uomini. Ma poi le cose si sarebbero complicate,  i tassi di interessi alle stelle, poi le minacce sino alla denuncia.  L’assicuratore nel 2012 racconta tutto ai carabinieri, dice di aver ricevuto da due uomini un prestito di 10 mila euro, ma in meno di due anni questi si erano fatti restituire 65 mila euro, ottenendo anche la consegna di  un’Audi A3. Le minacce avevano colpito anche i familiari della vittima. A seguito di questa denuncia e di riscontri nell’autunno del 2012  i carabinieri di Francavilla Fontana arrestarono Gianfranco Mezzolla e Angelo Librato, 32 anni di Mesagne. Entrambi poi tornati liberi.

Durante l’udienza preliminare di oggi svoltasi a Lecce è stata accolta la costituzione di parte civile  sia di Margheriti che dell’associazione Antiracket e antimafia, difesi dall’avvocato Pasquale Fistetti.

Durante la discussione il pubblico ministero ha tirato fuori due verbali delle dichiarazione di Sandro Campana, fratello  minore del boss della Scu di Mesagne Francesco Campana, in cui fa riferimento al caso Margheriti. Campana junior avrebbe detto di essere a conoscenza della storia di un tale Paride Margheriti al quale era stato fatto un prestito e che Librato avrebbe chiesto un “recupero crediti” sottraendogli anche l’auto, con lui ci sarebbe stata una seconda persona. Sulla base di queste dichiarazioni è stata mantenuta l’accusa di associazione mafiosa.

Negli ultimi anni Margheriti è stato vittima di diversi atti intimidatori, non solo gli è stata incendiata l’auto ma gli furono recapitati anche dei proiettili e lettere con minacce di morte. Al momento non ha alcuna protezione. Il comitato per l’ordine e la sicurezza ha ritenuto non necessaria alcuna misura.

L’udienza del processo è stata fissata il 15 gennaio prossimo presso il tribunale di Brindisi, nella fase dibattimentale  sarà collegato in video conferenza  Sandro Campana.

Lucia Portolano

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