ROMA- Dopo la camera dei deputati la questione della discarica di Autigno e del conferimento di rifiuti approda in senato. La senatrice del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Galetti. La parlamentare fa riferimento all’inchiesta che ha portato alla chiusura della discarica comunale per inquinamento della falda, e alla rescissione del contratto avvenuto tra la ditta che gestisce la discarica e l’impianto di Cdr la Nubile e i Comuni del brindisino. Indagati in questa inchiesta la stessa Nubile e i dirigenti del Comune che si sono susseguiti negli ultimi 10 anni, il dirigente della Provincia e dell’Arpa.
L’intervento di Donno è avvenuto dopo la segnalazione degli attivisti M5S del Meetup dì Erchie,
‘Ho chiesto al Ministro Galletti- spiega la senatrice- di accertare se ci siano state inadempienze di tipo disciplinare, amministrativo e dirigenziale da parte di enti e società, nonché di verificare la sussistenza del rispetto di tutte le norme sulla sicurezza dei lavoratori degli impianti.’
Mentre a Roma si interroga il ministro la Nubile a Brindisi afferra le lame. Pronta ad adire le vie legali dopo le dichiarazioni del sindaco Mimmo Consales, e a ricorrere alla carte bollate dopo la rescissione del contratto convinta di essere nel giusto, anzi per quanto riguarda la discarica persino parte lesa. Il sito di Autigno a quanto pare era già inquinato nel 2000 all’inizio della sua costruzione. “E’ con vivo interesse- si legge in una nota diramata dalla Nubile- che seguiamo l’evolversi della vicenda di Autigno portata agli onori delle cronache dalle dichiarazioni rese del Sindaco di Brindisi il 21 settembre. Siamo certi che anche l’Autorità Giudiziaria avrà modo, finalmente, di prendere atto di come il contenuto delle citate dichiarazioni liberi da ogni forma di responsabilità civile e penale la Nubile S.r.l. in ordine all’inquinamento delle acque di falda nel sito di Autigno risalente già agli anni 2000 nella quiescenza delle Autorità politiche locali e regionali che ivi rilasciavano ogni autorizzazione.”
L’azienda poi preannuncia il ricorso all’autorità giudiziaria. “Ciò nondimeno stupiscono le conclusioni a cui perviene il primo cittadino ferreo sostenitore della rescissione del contratto di servizi con la Nubile- si legge ancora nella nota- necessaria, a suo dire, a preservare “i cittadini” della provincia di Brindisi da ricadute economiche per loro pregiudizievoli, senza tenere in nessun conto i diritti della Nubile ed i destini delle tante persone che ivi prestano la loro opera.
In un quadro come questo, sia chiaro a tutti che ricorreremo all’autorità giudiziaria nelle sedi civili e penali per tutte le condotte commissive ed omissive che l’hanno indotta a partecipare, fino ad aggiudicarsela, ad una gara per la gestione di un sito inquinato da anni con asserviti impianti comunali di trattamento/trasformazione di rifiuti (CDR) ormai desueti.”
BrindisiOggi
queste amministrazioni comunali pensano solo a litigare come BAMBINI e a farsi i dispetti, ma non pensano alle 30 famiglie che rischiano in caso di chiusura di tali siti e impianti
VERGOGNATEVI!!!!!