LECCE- La Corte d’Appello di Lecce conferma l’assoluzione per il colonnello dei carabinieri Gennaro Ventriglia e il capitano Giambruno Ruello, entrambi difesi dall’avvocato Massimo Manfreda mentre riformula la sentenza di primo grado per il luogotenente Domenico Salvatore Carluccio, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo. Questi è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, pena condizionalmente sospesa. Era stato il pm Casto a presentare ricorso in Appello contro la sentenza di assoluzione dei tre carabinieri emessa dal gup Paola Liaci.
L’accusa girava intorno ad una pistola di servizio ritrovata modificata, con un caricatore diverso da quello di ordinanza. Ventriglia e Ruello, che allora erano ai vertice del Reparto operativo provinciale dei carabinieri di Brindisi erano stati accusati di favoreggiamento aggravato e continuato , mentre Carluccio (luogotenente del reparto operativo carabinieri di Brindisi) accusato di porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico, di porto abusivo di munizioni da guerra e di alterazione di arma aggravata.
I fatti risalgono al 2010, quando Carluccio denunciò una presunta rapina dell’arma di ordinanza, ritrovata poi due ore dopo a Torre Santa Susanna, città del luogotenente, da un passante. Ma l’arma era stata alterata, aveva un caricatore diverso da quello di ordinanza, con alcuni colpi in più.
La pistola ritrovata era stata restituita, così come era, dal colonnello Ventriglia e il capitano Ruello a Carluccio. Ciò che è stato contestato ai due militari è quello di non aver sequestrato l’arma, intesa come corpo del reato, in quanto le indagini avrebbe portato a pensare che in realtà la rapina non era mai realmente avvenuta. Da qui l’accusa di favoreggiamento per il colonnello e il capitano. Il gup aveva assolto Ventriglia e Ruello, oggi lo fa anche la Corte d’Appello che aggrava però la posizione di Carluccio-.
Lucia Portolano
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