MESAGNE – Torna l’incubo del dissesto nel centro storico a Mesagne, dopo quello già vissuto nel gennaio del 2014 con danni alle abitazioni e case evacuate nei casi più gravi. Nella serata di ieri (23 settembre) un’abitazione in via Felice Ronzini è stata evacuata: nella casa di una donna con difficoltà motorie si è aperta una voragine, facendo cedere il pilastro. Ancora una difficoltà che ha mostrato una delle maggiori criticità del centro storico mesagnese: condotte ormai fatiscenti, che si rompono dando vita a un fiume sotterraneo.
Sul posto, appena saputo del piccolo crollo, sono giunti l’ingegnere Claudio Perrucci e l’architetto Marta Caliolo, che con il sindaco Pompeo Molfetta, hanno controllato l’andamento dei lavori per ripristinare la condotta.
Ad accorgersi di quello che stava succedendo, alcuni residenti del centro storico che hanno avvertito come un rumore sordo provenire dal sottosuolo. Sono stati allertati gli agenti della polizia Municipale, che hanno chiamato i tecnici dell’Aqp. Con il loro intervento, si è capito cosa fosse successo: il tronco principale della condotta dell’acqua potabile si era rotto. Il danno è stato tamponato e questa mattina alcuni operai hanno provveduto a chiudere il punto del basolato scoperto per controllare il guasto.
La medesima situazione, peggiorata dal crollo di un pavimento di un garage e dai numerosi danni arrecati a diverse abitazioni, era accaduto già a gennaio del 2014 in via Eugenio Santacesarea. All’epoca, furono evacuate le famiglie che occupavano le case più colpite. Ci fu un acceso dibattito tra Comune e Aqp, per capire di chi fossero le responsabilità dell’accaduto e per decidere quali dovessero essere gli interventi da apportare. Lavori decisi, ma mai iniziati. Intanto, sono diversi i punti del centro storico che presentano il basolato come affossato: un danno provocato non esclusivamente dal transito delle auto, ma piuttosto da un centro storico che si sta sempre più abbassando.
Agnese Poci
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