BRINDISI- Discarica di Autigno chiuse le indagini preliminari, sono sette gli iscritti nel registro degli indagati.
Si tratta di Luca Screti, amministratore e rappresentante unico della Nubile srl, Giuseppe Masillo, direttore tecnico della Nubile srl, Francesco Di Leverano, dirigente settore urbanistica del comune di Brindisi oggi funzionario dell’autorità portuale, Fabio Lacinio, dirigente del servizio ecologia e controllo ambientale del Comune di Brindisi, Pietro Cafaro, ex dirigente lavori pubblici oggi in pensione, Anna D’Agnano, direttore Arpa Brindisi, Pasquale Epifani, dirigente settore ecologia della Provincia di Brindisi.
Per tutti loro il reato contestato è violazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale ed omissione di atti d’ufficio.
Nel medesimo contesto e’ stata notificata informazione di garanzia per illecito amministrativo dipendente dai suddetti reati ambientali anche all’azienda “Nubile srl”, societa’ che attualmente gestisce la citata discarica.
Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, guidato dal maggiore Nicola Candido, partono dal sequestro della discarica di Autigno lo scorso 5 maggio per l’inquinamento della falda. Il decreto di sequestro preventivo fu emesso dal gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci su richiesta del pm Valeria Farina Valaori.
Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato che, in violazione delle prescrizioni contenute dell’Aia: non è stata garantita l’idonea copertura giornaliera dei rifiuti; non è stato effettuato un adeguato stoccaggio ed abbancamento dei rifiuti; vi era costante presenza di percolato nei lotti in esercizio ed in quelli non operativi; era inadeguato il sistema di protezione dei rifiuti posto in essere con i teli; era inadeguato il sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche, sia sui lotti in esercizio sia su quelli non operativi. Non erano inoltre presenti adeguate garanzie finanziarie fideiussorie ed erano state realizzate nuove opere in assenza delle previste autorizzazioni. A questo si aggiunge che sono risultate contaminate le acque dei pozzi spia per le quali sono state effettuate specifiche attivita’ di monitoraggio dove è emerso che le acque di falda erano inquinate per il superamento dei limiti tabellari con riferimento al nichel, al ferro, al manganese. Si tratta di prelievi effettuati dal 14 al 19 marzo scorso.
Le attività dei Noe sono solo ancora concluse.
E alla vicenda giudiziaria si intreccia quella amministrativa . Per il comune di Brindisi è caos rifiuti. Dopo la chiusura di Autigno infatti l’amministrazione per il conferimento dei rifiuti si sta affidando alle discariche private con un notevole aumento dei costi che peseranno sulle tasche dei cittadini.
BrindisiOggi
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