BRINDISI- Avviso conclusioni indagini per la vicenda dell’inquinamento della falda della discarica comunale di Autigno. Nella giornata di oggi i carabinieri dei Noe di Lecce, al comando del maggiore Nicola Candido, hanno notificato gli atti ad alcuni degli indagati ma a quanto pare nelle prossime ore arriveranno nuove notifiche. Tra queste quella alla ditta Nubile che sino al giorno del sequestro gestiva la discarica. L’azienda di Luca Screti fa però sapere “che si ritiene parte lesa in questa vicenda: per questo chiederà un congruo risarcimento danni, avendo già provveduto alle relative lettere di messa in mora. Nubile srl esprime la massima fiducia nell’operato della magistratura.Tale inquinamento non può essere imputabile a Nubile srl, regolare aggiudicataria di gara pubblica nel 2011, quando le attuali condizioni erano note a tutti sin dal 2000.Il bando di gara, le autorizzazioni susseguitesi nel tempo e altre procedure qualificanti per la gestione dell’impianto, sono opera delle amministrazioni pubbliche, titolari dell’origine e della prosecuzione della vicenda contestata.” Insomma Nubile si dice ancora una volta estranea e scarica all’ente pubblico.
La discarica è stata sequestrata il 5 maggio scorso dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, che hanno eseguito in contrada “Autigno”, il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci su richiesta del pm Valeria Farina Valaori. La discarica al momento del sequestro era stata già chiusa un mese prima su ordinanza della Regione Puglia dopo che nella falda fu trovata una percentuale di metalli fuori dalla norma. Una chiusura che sarebbe dovuta servire a predisporre delle opere di messa in sicurezza del sito, ma oggi la situazione si complica con l’intervento della magistratura.
Le indagini e gli accertamenti tecnici hanno evidenziato che, in violazione delle prescrizioni contenute dell’Aia: non è stata garantita l’idonea copertura giornaliera dei rifiuti; non è stato effettuato un adeguato stoccaggio ed abbancamento dei rifiuti; vi era costante presenza di percolato nei lotti in esercizio ed in quelli non operativi; era inadeguato il sistema di protezione dei rifiuti posto in essere con i teli; era inadeguato il sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche, sia sui lotti in esercizio sia su quelli non operativi. Non erano inoltre presenti adeguate garanzie finanziarie fideiussorie ed erano state realizzate nuove opere in assenza dell previste autorizzazioni. A questo si aggiunge che sono risultate contaminate le acque dei pozzi spia per le quali sono state effettuate specifiche attivita’ di monitoraggio dove è emerso che le acque di falda erano inquinate per il superamento dei limiti tabellari con riferimento al nichel, al ferro, al manganese. Si tratta di prelievi effettuati dal 14 al 19 marzo scorso.
Lucia Portolano
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