CEGLIE MESSAPICA /MESAGNE – Nei giorni scorsi il Servizio Beni Culturali della Regione Puglia ha ammesso alla
fase di verifica documentale l’istanza contenete la proposta progettuale “Intervento di restauro, valorizzazione e fruizione del Castello Ducale di Ceglie Messapica”, presentata dal Comune nell’ambito dell’Avviso Pubblico per la riqualificazione dei beni culturali regionali. Un’ottima notizia, della quale devono fare a meno a Mesagne.
Il Comune ha infatti perso l’opportunità di aggiudicarsi il medesimo finanziamento per il restauro del Castello e si giustifica, dando la colpa del ritardo nella consegna del progetto ad un ritardo dei vigilanti nell’aprire le porte del Comune. Ad essere premiati, infatti, sarebbero stati i comuni che avrebbero consegnato alla mezzanotte del 1 settembre: il comune di Mesagne, invece, avrebbe consegnato 23 minuti dopo l’apertura del terminale. Ma le cause sarebbero da addebitare ad altro.
Il finanziamento sarebbe stato dato per certo dall’assessore ai Lavori Pubblici Palma Librato, invece la richiesta di Mesagne sarebbe arrivata 121esima sulle 219 totali. In realtà, oltre che per ordine di tempo, la richiesta del Comune di Mesagne sarebbe stata scartata per una carenza di informazioni in uno dei documenti fondamentali per l’ammissione a finanziamento.
Cori di disappunto si sono sollevati da diverse forze politiche. “Emergono prepotentemente tutti i peccati di presunzione, di imprudenza ed inesperienza di un’amministrazione che in questa prima fase ha pensato a curare l’immagine in modo stucchevole: in più occasioni si è cercato di esaltare l’ordinario per farlo apparire straordinario, mentre immutati restano i problemi della città – ha scritto in una nota ProgettiAmo Mesagne – Ci saremmo aspettati dall’assessore Librato, tanto attenta alla comunicazione, una volta acquisita la notizia del reale posizionamento in graduatoria del comune di Mesagne, un gesto di umiltà: una nota di precisazione rispetto alle improvvide dichiarazioni rese in consiglio, non fosse altro per recuperare quella credibilità, soprattutto nei confronti dello staff dal quale il suo assessorato dipende, che questa spiacevolissima commedia ha profondamente offuscato.”
Sullo stesso tenore le dichiarazioni provenienti dal Partito Democratico. “Ci chiediamo come mai i finanziamenti continuano a non arrivare, nonostante quella cinghia di distribuzione tra deputato e consigliere regionale della stessa maggioranza che amministra il comune e che avrebbe dovuto trasformare Mesagne in un centro di gravità permanente di risorse pubbliche – scrive il segretario del PD Francesco Rogoli – Qui è totalmente assente un’idea forte di pianificazione strategica del futuro di questa città. La determina dirigenziale n. 186/2015 del servizio Beni Culturali pubblicata sul sito della regione riporta il comune di Mesagne nell’allegato B cioè tra i comuni non ammessi. La ragione della mancata ammissione è ancora più indicativa: “La relazione è carente di una descrizione della sostenibilità economico-finanziaria di cui all’art. 7 dell’Avviso”. Come a dire che se anche i funzionari,oggi tanto demonizzati ,fossero stati impeccabili, se le chiavi del comune fossero arrivate per tempo, se l’istanza del comune di Mesagne fosse arrivata per prima avremmo comunque perso il finanziamento.”
A.P.
Credo che le cose stanno un tantino diverso. Ceglie trovasi al 70° posto nell’elenco delle domande ammissibili. L’unica certezza ad oggi è che la regione Puglia inviterà i primi 44 Comuni in elenco ad inviare documentazione necessaria. Evidenzio che il totale del finanziamento richiesto da tali 44 Comuni equivale al doppio dell’importo messo a bando, ragione per cui ….. la vedo un tantino nera per i Comuni che si trovano dopo in elenco.