BRINDISI- Azzeramento della giunta, oppure il ritiro dell’appoggio del Pd a Consales. Questa in sunto la posizione espressa da Michele Emiliano che ieri sera a Bari aveva convocato un incontro per discutere di quello che stava accadendo nel partito democratico a Brindisi. Una posizione dura quella del leader democratico nei confronti dell’attuale governo brindisino. All’incontro c’era anche il gruppo consiliare, il presidente del consiglio e i parlamentari.
L’azzeramento della giunta, con il ritiro quindi dei due assessori del Pd Lino Luperti e Antonio Monetti, era stato proposto dal segretario provinciale Maurizio Bruno avvallata in pieno da Emiliano. Bruno però cerca di non avere un atteggiamento radicale. Parla di una nuova giunta, e di tre punti programmatici sino alla fine della legislatura. D’altronde andare ora a elezioni non conviene certamente al centrosinistra. Visto anche l’esito delle ultime regionali che ha visto come consigliere più suffragato nella città capoluogo Bozzetti del Movimento 5 Stelle, un giovane sconosciuto alla politica che ha trovato però il consenso dell’elettorato.
Il Pd cerca di salvare la faccia dopo le troppe ambiguità e scontri interni, con il segretario cittadino che in veste di consigliere di maggioranza non vota il bilancio preventivo, il gruppo consiliare che sembra essere indipendente dalle linee dettate dal partito. A questo si aggiunge i numeri che mancano in assise dopo che i consiglieri Francesco Renna e Francesco Cannalire sono usciti dalla maggioranza. Ogni tanto poi spunta qualche delega speciale e nomina per raccogliere qualche gruppo che si è perso per strada.
Ora si attende la risposta di Consales. Ma Emiliano è stato chiaro: o azzeramento o niente più sostegno dal partito democratico. Un pressing dal vertice regionale ma anche provinciale che va avanti da qualche mese.
La riunione ieri sera è stata piuttosto accesa.
Intanto venerdì prossimo il segretario provinciale convocherà il direttivo cittadino alla presenza del sindaco per riferire le conclusioni di quello che è accaduto. Al primo cittadino l’ultima parola anche se la scelta non ha un gran margine: o accoglie la richiesta del partito dal quale si è autosospeso, o mette fine a questa legislatura. Sempre che il Pd non cambi idea strada facendo.
Lucia Portolano
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