Riconoscimento diploma Servizi sociali: qualcosa si muove, i 5Stelle presentano l’interrogazione

BRINDISI-  Finalmente qualcosa torna a muoversi. E forse i diplomati degli istituti professionali per i Servizi sociali pugliesi potranno avere la loro dignità professionale. Tornata a galla la problematica del riconoscimento del diploma in servizi sociali nel Piano regionale per le politiche sociali, i consigliere regionali del Movimento 5Stelle così come annunciato un mese fa hanno presentato un’interrogazione alla giunta regionale.

“È dal 2005 che in Puglia i titoli di “Tecnico dei Servizi Sociali” e di ”Operatore dei Servizi Sociali” non rientrano più nei profili professionali previsti dal Piano Regionale per le Politiche Sociali (PRPS) come utili all’accesso al lavoro in strutture sociali e socio-sanitarie della Regione. Così, come promesso in estate, abbiamo presentato un’interrogazione per cercare di fare chiarezza e ripristinare una situazione che si trascina ormai da troppi anni”, fanno sapere i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, Marco Galante, Mario Conca, Rosa Barone, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia .

“È inspiegabile come sino al 2005 tali titoli fossero presenti nel PRPS ed invece nei successivi anni siano magicamente scomparsi. È una questione che non riguarda un singolo istituto o un territorio, ma coinvolge migliaia di persone qualificate in tutta la regione”, dichiara il consigliere brindisino Gianluca Bozzetti. “Ma ciò che fa più specie è constatare – continua – che gli stessi titoli possono essere spesi per svolgere la professione di operatore socio-sanitario in ogni altra regione d’Italia (perché riconosciuti nei rispettivi PRPS), agevolando di fatto quell’emigrazione di persone altamente specializzate costrette così a svolgere la propria professione lontano dai propri cari e dalla propria terra. Chi studia e decide di spendere 5 anni della propria vita in una formazione altamente qualificante e utile alla società – prosegue Bozzetti – non può non godere degli stessi diritti di chi invece acquisisce tali competenze tramite dei corsi di formazione, questi si riconosciuti dalla Regione Puglia. Sono queste le ragioni che ci hanno spinto ad interrogare la Giunta su quali azioni intendano intraprendere per ripristinare una situazione che ad oggi pare paradossale, visto anche il silenzio di tutti questi anni, e se si intenda quindi procedere in tempi rapidi – conclude – alla modifica del regolamento regionale attuativo della Legge n. 16/2006 nella direzione del riconoscimento del titolo di “Operatore dei Servizi Sociali” e “Tecnico dei Servizi Sociali” come legittimo a ricoprire la mansione di operatore socio-sanitario”.

BrindisiOggi

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