BRINDISI- Mancano all’appello 6742 contribuenti. In pratica l’Abaco,l’agenzia di riscossione tributi, non ha nel suo elenco 6742 famiglie, almeno questa la differenza tra i numeri registrati all’ufficio Anagrafe al Comune di Brindisi e i nominativi che invece ha l’agenzia di riscossione. In termini economici non entreranno circa un milione e mezzo di euro nelle casse comunali, per quanto riguarda il pagamento delle Tari per il prossimo anno. Il dato è emerso questa mattina nella commissione Bilancio dove è intervenuta la dirigente al ramo Mirella Destino, invitata dai consiglieri comunali per poter visionare la situazione dei nuclei familiari così da verificare la possibilità di ridurre la tariffa ai meno abbienti. Durante l’analisi dei dati è emerso che all’ufficio Anagrafe del Comune risultano registrate 36762 famiglie, coloro che dovrebbero appunto pagare la Tari, ma i conti non tornano quando si guardano i dati dell’Abaco che di famiglie ne ha 29020. Insomma mancano quasi 7mila contribuenti.
In questi mesi la tariffa della Tari è stata calcolata proprio sulla base dei numeri dell’Abaco. È a questo punto che il consigliere di opposizione Riccardo Rossi ha chiesto di poter pretendere il pagamento in base alle famiglie registrate all’Anagrafe, perché il maggiore gettito permetterebbe di diminuire la tariffa ormai alle stelle. “Non si capisce- spiega Rossi- come mai sia stata calcolata la Tari sulla base dei dati dell’Abaco e perché non si è mai verificato che c’è una discrepanza nei due elenchi. E’ stato necessario che qualcuno facesse una domanda in commissione per porre il problema. Sino ad oggi le cose erano andate in questa maniera. Quasi sette mila famiglie significa un milione e mezzo di euro in più che permetterebbe di abbassare le tariffe”.
Ora la riunione è stata riaggiornata, alla prossima seduta Rossi si aspetta delle risposte.
Lucia Portolano
Scusatemi ma secondo me i conti non tornano neanche prendendo a riferimento i dati dell’anagrafe.
Nessuna seconda casa sul territorio del Comune di Brindisi? Oppure secondo le spiccate attitudini dell’amministrazione comunale pagano sempre i soliti cittadini onesti e i furbi sono regolarmente esentati dal pagamento delle tasse.
La mia famiglia registrata una sola volta all’anagrafe paga la TARI per due appartamenti. Quindi i furbi sono molti di più di quelli individuati dall’anagrafe. Non sono un economista ma tutti i giorni faccio i salti mortali per far quadrare il mio bilancio familiare e pagare il dovuto per SERVIZI COMUNI DI PESSIMA QUALITA’. Forse se tutti pagassero il giusto e chi ne è addetto facesse gli opportuni controlli i servizi resi alla cittadinanza sarebbero di livello adeguato. Dimenticavo, riceviamo il servizio che da pecoroni quali siamo meritiamo.
Dimenticanza? Disguido? Sciatteria gestionale ? Disorganizzazione? Voglio fortissimamente sperare che la cosa sia da attribuire ad una o più delle quattro cause possibili, che da sempre sono elemento fondante e caratteristico dell’amministrazione pubblica in senso lato locale e nazionale( e mi sono limitato nell’elencarne altre) . In caso contrario, sarebbe legittimo pensare che la cosa non è frutto di una sorte ria e beffarda, ma di qualcosa di molto più grave.Una domanda: se fosse così, vi meravigliereste?