BRINDISI- Due sequestri di alimenti scaduti e mal conservati in pochi giorni, l’Adoc chiede che siano indicati i nomi dei responsabili a tutela del consumatore.
L’Associazione dei consumatori si fa portavoce e manifesta tutta la preoccupazione dei cittadini per quanto accade nei supermercati della città. I due sequestri di alimenti pericolosi per la salute del consumatore pone l’attenzione, dicono, sulle “pratiche commerciali illegali” di alcuni operatori.
In realtà i due casi registrati a Brindisi sono molto diversi tra loro. In uno gli alimenti erano scaduti e l’etichetta era stata contraffatta, nell’altro caso la pasta presentava un parassita all’interno della confezione che scadeva regolarmente nel 2017. Da un lato quindi la volontà di ingannare il consumatore dall’altro un alimento andato a male forse per le alte temperature.
Nonostante questo la preoccupazione dell’associazione è che questa diventi una pratica sempre più diffusa grazie anche al fattoche la legge si limita solo al sequestro della merce e ad una multa.
“In attesa che la legislazione in materia determini sanzioni più severe, anche penali, per chi mette a repentaglio la salute dei cittadini- dicono- sarebbero opportuni controlli più serrati partendo dagli esercizi oggetto dei sequestri in quanto riteniamo che l’alimento scaduto o in cattivo stato di conservazione posto in vendita sia solo l’apice di una condotta commerciale illegale. Andrebbero applicate anche in questi casi le regole del libero mercato ufficializzando i nomi dei supermercati coinvolti consentendo ai consumatori di valutare eventuali azioni risarcitorie, diritto che viene meno mantenendo l’anonimato”.
Dalle confezioni di prodotti da forno, sprovviste di etichettatura ai prodotti surgelati scaduti sono numerose le segnalazioni che giungono nelle sedi Adoc.
Sul fronte della contraffazione alimentare, argomento alla base nella giornata odierna di sequestri, oltre alla dubbia provenienza e qualità dei prodotti si attua una vera e propria truffa ai danni dei consumatori visti i prezzi applicati.
Così l’Adoc chiede la collaborazione anche delle associazioni di categoria e istituzioni locali nell’interesse di tutti consumatori ed esercenti quelli onesti.
BrindisiOggi
Non è con i proclami che l’ADOC deve tutelare i consumatori.
Se davvero l’ADOC vuol farsi portavoce e tutelare i consumatori, anziché sbandierare vessilli e discussioni su pratiche commerciali illegali, dovrebbe invece richiedere copia degli atti al comando della G.d.F. o a chi ha operato il sequestro e verbalizzato l’intervento, e farsi carico di far conoscere il nome degli esercizi commerciali coinvolti.
Questi delinquenti non si fermano di fronte a un semplice sequestro o una multa, ma solo di fronte alla desertificazione delle loro attività commerciali.
Finalmente un associazione dei consumatori che si esprime sull’argomento.
Non faranno mai i nomi. Le associazioni di categoria dei commercianti sono delle cupol…pardon, volevo dire delle lobby (chiedo scusa per il lapsus freudiano)che convogliano voti ai vari partiti. Per cui non faranno mai delle leggi che colpiscano quei commercianti di alimentari veri e propri avvelenatori del popolo. Paese libero? Si, certo, libero per alcuni di avvelenare e commerciare alla sporca maniera.Non siamo in un mercato libero, siamo in una specie di economia para-bolscevica che tutela farabutti e delinquenti a danno dei consumatori e difende interessi di cup..( aridaje il lapsus, chiedo scusa).. di consorteria, volevo dire.Le riforme? Ah,ah,ah ah,ah , aha ah, ah mi sto scompisciando dal ridere.