MESSICO- Senza lavoro e con una moglie e un figlio da mantenere ad un certo punto abbandona la sua città e va in Messico. Alberto Giuliani brindisino oggi di 50 anni, racconta la sua storia a BrindisiOggi, lo fa con un italiano un po’ maccheronico, misto con lo spagnolo. Lui che da anni ormai vive in America latina, ma non ha perso i legami con la sua terra. Fa l’addestratore di cani per la polizia, e dopo aver studiato, è anche diventato perito giudiziale dell’Unione europea. “ Vivo in Messico da molti anni con mia moglie Patrizia (lei è una messicana) e mio figlio Alberto nato nella mia città- racconta Alberto- sono andato via da Brindisi perché non avevo lavoro e dovevo mantenere la mia famiglia. Decisi di partire e di andare in Messico, la patria di mia moglie. Potete immaginare quanto è stato difficile all’inizio non sapevo parlare lo spagnolo. Io venivo da Brindisi una piccola città, qui invece tutto era grande e veloce.”
Alberto non si dà per vinto incomincia a studiare e impara lo spagnolo, apprende subito grazie anche all’aiuto della gente del posto. Si sente quasi a casa propria e inizia a studiare come addestratore di cani per la polizia. “Incomincio a vedere che la fortuna mi prende per la mano- racconta ancora Alberto- prendo un master in istruttore di cani poliziotti. Capisco che ce la posso fare e mi diplomo in detective privato. Tutto stava andando per il verso giusto, però mi mancavano i mie fratelli e la mia Brindisi. Decido di tornare qui in vacanza ma purtroppo vedo che nella mia città le cose non cambiano, molti amici sono senza lavoro. E così ritorno in Messico.”
Ma la vita di Alberto non si concentra solo in America latina. Dopo molti anni di studio decide di tornare in Europa e qui che trova una nuova professione: diventa perito giudiziale dell Unione europea in Messico, con specializzazione in polizia giudiziale, polizia scientifica, direzione e gestione di polizia, detective privato, criminologia, protezione esecutiva, tattiche di unita cinofile di polizia e ad altro ancora. E’ attualmente socio di varie associazioni di polizie in Europa e in America, e proprietario di una pizzeria in Messico. Insomma Alberto ce l’ha fatta a realizzare i suoi sogni. Racconta la sua storia con entusiasmo ma anche tanta nostalgia per la sua famiglia e la sua terra che ha dovuto lasciare. “Attraverso BrindisiOggi- conclude- mando un grande abbraccio ai miei fratelli, alle mie cognate e alla mia Brindisi.E dedico questo mio racconto ai miei genitori che da anni non ci sono più e che dal cielo sicuramente mi stanno guardando.”
Lucia Portolano
ANDARE ALL’ESTERO PER PROPRIA VOLONTA’ E CON LA VOGLIA DI NUOVE ESPERIENZE TI FA ONORE . ANDARE ALL’ESTERO PERCHE’ NELLA TUA TERRA TI FANNO FARE LA FAME E’ UNO SCHIFO. IN ITALIA STANNO BENE SOLO I POLITICI E I LORO AMICI DI MERENDA
Una bella storia per Alberto ma la solita storia di una città che on offre nulla alle persone capaci e volenterose se non degrado e disoccupazione,e ai più fortunati lavori sottopagati e condizioni lavorative usuranti.
Come Alberto tanti giovani e meno giovani hanno abbandonato Brindisi.l’incapacità dei politici ha permesso tutto ciò e vista la tendenza attuale questa città era,è, e rimarrà una penisola di ipocrisia e malaffare.
Bravo Alberto, fai onore a te stesso ed alla tua famiglia. Tutto ciò che hai fatto sarebbe stato impossibile farlo qui, nella repubblica delle banane, senza raccomandazioni di politici e mafiosi.Bravo ancora, Alberto: rappresenti l’Italia migliore.Quella che va scomparendo.