MESAGNE – Era solo questione di tempo: i dipendenti dell’azienda Axa Gial Plast hanno proclamato lo stato di agitazione, poiché non avrebbero mai ricevuto risposte alle richieste avanzate da tempo attraverso il sindacato Cobas.
I dipendenti, occupati nella raccolta dei rifiuti urbani a Mesagne, da tempo chiedono interventi urgenti sui mezzi aziendali che hanno bisogno di significativi interventi di manutenzione. Le risposte mancanti riguarderebbero anche le richieste di incontro inviate alle ditte Axa Gial Plast per la questione dell’ex dipendente precario Antonio Bianchetto, che vanta una sentenza della magistratura brindisina che prevede la sua riassunzione, ma mai attuata. “Dello stato di agitazione è stata avvisata l’amministrazione comunale, la Prefettura e la commissione nazionale di garanzia del diritto di sciopero.”
“La stessa lettera inviata alle aziende vale anche come richiesta di incontro per il tentativo di conciliazione, obbligatorio per legge, previsto prima della proclamazione dello sciopero – dichiara Bobo Aprile – La denuncia sul cattivo funzionamento dei mezzi è stata fatta dal Cobas perché ha dei gravi riflessi sul lavoro, sia per la minore qualità dei servizi resi alla città che per l’aggravio fisico per gli stessi lavoratori.”
I Cobas, dopo le manifestazioni pubbliche rivolte a chiedere l’intervento degli enti e dell’amministrazione comunale sul problema del percolato, hanno già annunciato l’organizzazione di nuove iniziative pubbliche a sostegno dei motivi che hanno portato allo stato di agitazione.
Uno dei problemi, infatti, riguarda proprio lo stato dei mezzi, che per capitolato d’appalto dovrebbero essere nuovi, o quasi nuovi, ma comunque efficienti. L’Amministrazione comunale dovrebbe vigilare sullo stato del capitolato e sul rispetto delle condizioni previste dal contratto con l’Axa Gial Plast.
Pur essendo in stato di agitazione, oggi (3 settembre) la raccolta differenziata è proceduta come da calendario: seppur in lieve ritardo, i mezzi hanno raccolto come accade ogni due giovedì del mese, vetro e metalli. “Il Cobas è vicino alle lamentele dei cittadini a cui chiede di unirsi nelle proteste per dire ancora una volta che i soldi pagati per la raccolta dei rifiuti urbani devono essere utilizzati nel migliore dei modi.”
Agnese Poci
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