INTERVENTO/La recente delibera del Consiglio comunale n. 20 del 29/07/2015 relativa alla IUC (Imposta Unica Comunale) continua a riflettere su di me e su gran parte della cittadinanza, tutta una serie di risentimenti che vanno dal disaccordo nell’applicazione della nuova TARI (Tassa Rifiuti), alla diver-genza rispetto al servizio effettuato sui rifiuti.
Oggettivamente e senza entrare nel merito dell’attuale gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti prodotti, nell’ultimo periodo l’OGA (Organo di governo degli ambiti territoriali di gestione dei rifiuti) va concretamente programmando tutta una serie di interventi strutturali che miglioreranno la situazione e porteranno ad una riduzione del carico della TARI; ma ciò non prima del 2017.
Resta il fatto che nella precarietà di tale situazione si è giunti a causa di una precedente program-mazione tecnica e politica fortemente deficitaria e, sotto certi aspetti, avventata ed imprudente.
Per quale motivo, mi chiedo, il Settore Lavori Pubblici, già a far data dal 2010, non è intervenuto nel controllo dell’attinenza dell’impianto di compostaggio comunale, alle norme di salvaguardia ambientale, in considerazione del fatto che l’impianto era foriero di un forte inquinamento odorigeno e che notevoli oneri ricadono sui rifiuti organici?
Per quale motivo l’impianto di produzione di CDR è stato messo a bando di gara quando era ben noto che non vi era la “restituzione agli usi legittimi” dei terreni in quanto privi della caratterizzazione chimica dei primi 60 cm.? Caratterizzazione parziale, effettuata dall’ASI, che in concreto ha impedito che si potessero attivare subito le operare di miglioramento tecnologico previste dal bando.
Per quale motivo nell’anno 2008 è stata rilasciata al comune di Brindisi l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per la discarica di Autigno quanto TUTTI i partecipanti alle varie Conferenze di servizio erano al corrente della presenza di un inquinamento della falda, già a far data del 30 agosto 2000? Si sarebbe prima dovuto intervenire con la “bonifica” della falda e poi rilasciare l’AIA.
Potrei continuare ma non intendo apparire né scontato (considerando che, per fortuna, tali argomenti sono finalmente a conoscenza di molti), né un mentore, nel qual caso disfattista.
Resta il fatto che la TARI la dobbiamo pagare noi cittadini, in quanto “suscettibili di produrre rifiuti”, in maniera passiva, senza avere neanche il conforto di un’applicazione chiara e pertinente alla normativa vigente.
Grazie ai Media ho avuto la possibilità di leggere la “Tabella comparativa TARI del 2015 rispetto al 2014” e l’aspetto che mi ha fatto fortemente irritare è la mancanza di un minimo di giustificazione logica di tale tabella; argomentazioni che andavano riportate in maniera più esplicita nel “Regolamento per la Disciplina dell’Imposta Unica Comunale”, allegata alla richiamata Delibera di Consiglio n. 20 del 29/07/2015.
Vorrei capire, ad esempio, con quale criterio logico e normativo le banche e gli Istituti di Credito devono usufruire di una riduzione, se pur minima, della TARI rispetto agli incrementi previsti per le abitazioni familiari che vanno dal 5,5 al 61,3 % ?
Le banche nell’anno in corso hanno prodotto meno rifiuti? A mio avviso, le banche, pur non producendo “organico”, quello maggiormente oneroso per le casse comunali, forniscono un grande contributo in termini di rifiuti costituiti da carte, cartoni e polimeri di sintesi chimica; carte e cartoni che, fra l’altro, con una raccolta differenziata che produce introiti al comune dal CONAI (fatto salvo che ciò avvenga) è quella meno remunerativa (solo 4 €/tonn).
E per quale motivo le banche e gli Istituti di credito hanno una riduzione e gli “Uffici, le Agenzie e gli studi professionali”, che producono la medesima tipologia di rifiuto, devono essere assoggettati ad un incremento del 14,1%? Anche gli uffici non producono organico!
Potrei continuare nel citare, ad esempio, che gli “alberghi con ristorazione” hanno una riduzione del 9,2 %, mentre “ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub” hanno un incremento del 60,57%; come se il ristorante di un albergo non produce rifiuti organici, mentre in una pizzeria sembrerebbe che il prodotto si mangi per meno della metà, costituendone, la parte restante, rifiuto organico!
Assurdo!
E’ sicuramente un mio limite non comprendere la logica con la quale il Servizio Finanziario e Tributi del comune di Brindisi ha elaborato le richiamate tabelle ed ha distribuito le maggiori spese dovute alla gestione del ciclo dei rifiuti.
Credo che sia opportuno che la stessa Ripartizione Tributi fornisca elementi di chiarezza alla cittadinanza sulle ripartizione della spesa della gestione dei rifiuti, che non può essere solo una mera distribuzione matematica fra le varie categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione dei rifiuti.
Aver penalizzato, con un maggior onere TARI, gli impianti sportivi, gli uffici privati, i ristoranti, i bar, i supermercati, le pescherie, i banchi di mercato di generi alimentari, ecc. non fa altro che incrementare ancora di più il carico di spesa sulle famiglie, per un logico incremento dei richiamati servizi.
E’ errata la politica della riduzione dei consumi, logica conseguenza degli incrementi dei prezzi attesi, così come è errato fare ricadere le responsabilità addebitabili all’amministrazione sempre e solamente sui Cittadini e sulle proprie famiglie.
Si rivedano le tabelle di ripartizione e si incrementi (altro che riduzione!) la TARI su chi già abbondantemente opera, come le banche e gli Istituti di credito, gli stabilimenti balneari, ecc. sull’economia familiare.
prof. Francesco Magno
Caro Antonio, non solo ringrazio ma condivido le perplessità. Resta il fatto che la Cassazione ha definitivamente chiarito che “la suscettibilità a non produrre rifiuti” sussiste soltanto quando l’immobile versi in obiettive condizioni di non utilizzabilità; queste condizioni non possono solo essere denunciate al Comune ma anche documentate. Basta il contratto con ENEL per far decadere la richiesta. Resta comunque il fatto che riduzioni della TARI sui richiamati locali sono nella capacità impositiva del Comune. cari saluti
Come semplice cittadino ringrazio l’ing .Magno per i suoi autorevoli interventi in tema ambientali.Voglio fare presente un altra iniquità che si riferisce al pagamento Tari su box.garage e cantine.Ci fanno pagare allo stesso prezzo mq delle abitazioni.Cosa puo’produrre di spazzatura un garage cari “attenti consiglieri di opposizione e maggioranza.