BRINDISI- Compra con fondi pubblici una barca a vela dichiarando che serviva per lo sviluppo per una micro impresa del settore turistico, ma in realtà era intestata a lui e poi venduta a dei parenti. La guardia di finanza di Brindisi, sezione Navale denuncia otto persone, tutte brindisine. Sia l’acquirente, ma anche tutti coloro che hanno permesso di avere accesso al fondo pubblico, sono stati denunciati per indebita percezione di fondi. Sono stati contestati i reati di frode, falso e truffa. Praticamente era stata comprata per una ditta che avrebbe fatto charter, ma la barca veniva utilizzata per scopi privati.
Nell’ambito di controlli sull’utilizzo delle imbarcazioni da diporto ad uso commerciale per il settore charter nautico, i militari della Sezione Operativa Navale di Brindisi hanno puntato la loro attenzione su un’imbarcazione a vela che era stata acquistata dal titolare di una ditta individuale utilizzando fondi pubblici regionali e comunitari per 90mila. Si tratta di un fondo finalizzato a favorire lo sviluppo della micro-impresa turistica regionale, ma durante i controlli durati mesi è emerso che il proprietario non aveva destinato la barca per uso commerciale ma l’aveva intestata a se stesso per poi procedere a venderla ad alcuni parenti.
Il brindisino, titolare di una ditta individuale, è stato segnalato all’Autorità giudiziaria e ora dovrà restituire i soldi indebitamente percepiti.
Oltre all’acquirente, si è proceduto a segnalare alla Procura della Repubblica di Brindisi altre sette persone, a vario titolo coinvolti, che hanno favorito l’accesso al bando attraverso una non veritiera progettualità, l’erogazione del finanziamento e e la vendita dell’imbarcazione.
BrindisiOggi
Questo ennesimo furto ai danni di tutti noi non è meno grave del fatto di cronaca avvenuto a punta del serrone in danno dei canoisti , la civiltà non ha due pesi e due misure lo sdegno se è possibile e anche maggiore in quanto queste persone non avevano bisogni materiali da soddisfare
Il problema non credo sia nel fatto della furbata di spassarsela con la barca acquistata con i soldi pubblici, ma quello di aver erogato la cifra, cioè di aver preso per buono, da parte della commissione erogatrice, il progetto d’impresa.Qui due sono le cose: o siamo di fronte a dei rimbambiti che non capiscono che il progetto d’impresa “turistica” è una bufala bella e buona, o che la cosa sia stata , come dire, “progettata a tavolino” per poi fare baldoria tutti insieme. Appassionatamente.