BRINDISI- Il Pd non trova pace a Brindisi. Nel mirino il segretario cittadino Antonio Elefante, criticato qualche mese fa da tre componenti che lasciano il direttivo, oggi dal gruppo consiliare, e da altri due membri dell’organismo dirigenziale Umberto Ribezzi e Alessandro Antonino. A questo si aggiunge De Blasi che in diretta durante la riunione di due giorni fa ha strappato la sua tessera, aveva già lasciato il partito anche lo storico Enzo Casone, già segretario democratico. Ma al momento Elefante ha i numeri e va avanti. O meglio nessuno è in grado di presentare una mozione di sfiducia. Ribezzi e Antonino qualche giorno fa hanno inviato le loro accuse in un comunicato stampa congiunto dopo che al comitato direttivo si erano presentati solo 7 componenti su 31.
“La presenza di soli 7 componenti il comitato direttivo cittadino su 31, di cui 4 della maggioranza e 3 della minoranza all’inizio della seduta certificata dalla mia richiesta di appello nominale- afferma Antonino-avrebbe dovuto consigliare atteggiamenti meno arroganti ed una riflessione attenta sul perchè amministratori e dirigenti di partito da tempo non prendono parte alla vita dello stesso, l’ultimo comitato direttivo ovviamente, non ha fatto eccezione. Si tenta di proseguire una esperienza politica mediante cooptazione di una nuova classe dirigente nel segno di una continuità politica rispetto ad un progetto dichiarato fallito dagli eventi di questi ultimi mesi. La fotografia impietosa di un gruppo dirigente cortocircuitato in balia di se stesso.”
Stando alle dichiarazioni di Antonino e Ribezzi in aiuto ad Elefante, da sempre suo sostenitore dai tempi della prima elezione del giovane segretario, sarebbe intervenuto Giovanni Carbonella. “Ma proprio durante l’intervento di Giovanni Carbonella- proseguono i due- hanno fatto il loro ingresso il capogruppo al consiglio comunale Salvatore Brigante, il presidente del consiglio Luciano Loiacono ,il consigliere comunale Salvatore Valentino. Brigante avendo ascoltato parte dell’intervento di Giovanni Carbonella ha chiesto la convocazione di un assemblea cittadina per i primi di settembre al fine di uscire dalle incertezze e dai repentini cambi di umore e strategia che caratterizzano la vita del partito. Ancora più esplicito Luciano Loaicono che consigliava fraternamente al segretario cittadino ,alla luce degli ultimi accadimenti,di rassegnare le dimissioni. Dello stesso avviso e tenore l’intervento di Salvatore Valentino.”
Insomma Elefante sarebbe contestato anche dai suoi colleghi consiglieri. “A nulla sono servite- aggiungono- le appassionate e convinte dimissioni dal direttivo del compagno De Blasi che ha stracciato la propria tessera in diretta, uno sparuto ed autoreferenziale gruppo dirigente sembrerebbe deciso a continuare su di una strada che di certo non aiuterà il partito a crescere e che invece di cercare soluzioni condivise preferisce lo scontro frontale a colpi di statuto, concedendo la parola agli amici degli amici e negandola a chi dissente.”
Arrivati a questo punto Antonino e Ribezzi chiedono l’intervento dei rappresentati provinciali, regionali e nazionali, Pino Romano e Fabiano Amati, e i parlamentari Elisa Mariano e Salvatore Tomaselli per risolvere questioni che a loro dire ledono l’immagine del partito.
BrindisiOggi
Meno male che non faccio parte di questo PD,ma come opinionista rilevo che la Democrazia vera dovrebbe valere a utii i livelli e in qualsiasi consesso pubblico o di partito con comportamenti logici e non autoritari.Al Sig.Elefante bisognerebbe fargli fare un Bagno di umilta’per ritrovare il consenso ottenuto quando e’ stato eletto Segretario Cittadino. Ad oggi e con una sfiducia strisciante dovuta alla Sua ARROGANZA comportamentale,dovrebbe fare un passo indietro per capire e far capire con umilta’,quanto e chi sta’ sbagliando.Questo e’ un sincero suggerimento da un modesto politologo.