Dopo l’audizione, la Commissione ambiente chiede acquisizione richiesta studi del Cnr su Cerano

BRINDISI –Dopo l’audizione, la Commissione Ambiente chiede acquisizione richiesta studi del Cnr su Cerano.

Il senatore Vittorio Zizza ha richiesto, con urgenza, l’acquisizione degli studi del CNR da cui emerge l’incidenza che la centrale Enel a carbone di Cerano: 44 decessi causati dal suo inquinamento.

Oggi stesso, il senatore D’Ambrosio Lettieri (CR) in Commissione Igiene e Sanità del Senato aveva avviato le audizioni sulla centrale termoelettrica di Cerano.

Nel frattempo, è stata avanzata richiesta di sollecitazione per l’acquisizione della relazione dell’ARPA Puglia: nel testo, si evincerebbe che la certificazione Emas non corrisponde, ad oggi, ai criteri qualitativi richiesti, come evidenziato dal professor Giorgio Assennato, già ascoltato in Commissione Sanità.

“È necessario integrare il lavoro delle due commissioni (Ambiente e Salute) per arrivare ad un’indagine conoscitiva sulla situazione della centrale termica di Cerano – hanno dichiarato D’Ambrosio Lettieri e Zizza – Abbiamo anche sollecitato con urgenza un sopralluogo. Con queste audizioni sono stati avviati degli approfondimenti tecnico-scientifici necessari per una valutazione politica e per le eventuali iniziative parlamentari del caso.”

Per ora, quindi, l’istruttoria resta aperta. “Dobbiamo essere prudenti ed evitare sia gli eccessi di allarmismo che i rischi di sottovalutazione del problema – sottolineano i due senatori – Arpa e CNR hanno illustrato i rispettivi studi sulla centrale di Cerano partendo da metodi scientifici di ricerca differenti, giungendo a conclusioni divergenti sotto il profilo epidemiologico e della mortalità. Il caso non può ritenersi chiuso con una serie di audizioni che, pur se di rilievo per l’autorevolezza dei ricercatori, devono proseguire con adeguati approfondimenti”.

I senatori, però, paiono certi di una cosa. “La centrale di Cerano ha un grande potenziale inquinante che impone un monitoraggio costante e approfondito, tenendo conto che sul caso vi sono più indagini della magistratura inquirente. E d’altra parte la stessa Arpa ha espresso il proprio parere contrario al rilascio del marchio di qualità ambientale Emas – concludono D’Ambrosio Lettieri e Zizza – Restiamo in attesa di ricevere dagli auditi le risposte ai quesiti posti in Commissione per poi proseguire il nostro lavoro”.

Agnese Poci

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