Milioni di euro spesi per strutture mai terminate: nel Brindisino 9 opere incompiute

BRINDISI- Non è fanalino di coda in Puglia, ci sono province che stanno peggio, ma nell’intero territorio brindisino si calcolano ben 9 opere incompiute. Opere pubbliche costate, alcune anche milioni di euro, e mai completate ed entrate in funzione. In tutta la regione le incompiute sono  81,  questi i dati emersi dall’elenco dell’anagrafe delle opere iniziate e mai terminate, pubblicato il 30 giugno scorso dal ministero delle Infrastrutture relativo al 2014, ben 22 in più rispetto allo scorso anno. L’allarme arriva dal presidente Ance Puglia Nicola Delle Donne.  E’ la provincia di Foggia quella con più incompiute (ben 23) seguita da quella di Lecce (con 18), Taranto (16), Bari (11), Brindisi (9) e BAT (3); un’opera riguarda due province (Bari e BAT).

«Dalla lettura dell’elenco delle opere pubbliche incompiute in Puglia – denuncia Delle Donne – emergono in filigrana le tante criticità di cui soffre l’esecuzione dei lavori pubblici. Bisogna tracciare nuove traiettorie per tornare a una logica di risultato che veda come obiettivo primario la realizzazione delle opere destinate alla collettività in tempi giusti e costi adeguati, superando l’attuale visione formale dei processi realizzativi».

Pe quanto riguarda la provincia di Brindisi sono state registrate ben 9  opere (finanziate con risorse pubbliche) iniziate e non  terminate. Entriamo nel dettaglio: uno dei più grandi scempi è quello di Francavilla Fontana, l’ormai famoso  carico intermodale e servizi commerciali per prodotti ortofrutticoli, struttura costata oltre 6 milioni di euro, e mai entrata in funzione. All’interno della struttura abbandonata alla mercè dei ladri c’era di tutto anche le scrivanie, armadietti e computer.

Tra i comuni il primato lo mantiene Villa Castelli che conta ben  tre incompiute: il palazzetto dello sport (2milioni di euro), ultimazione dei lavori della circonvallazione (1milione 840mila euro), e la piscina comunale (oltre ottocentomila euro). A San Michele Salentino invece non sono mai state completate la scuola materna (primo stralcio) per 190mila euro, e il macello comunale 180 mila euro. A Torre Santa Susanna non ha visto ancora completamente la luce la realizzazione dell’immobile destinato ad una comunità terapeutica per il quale sono state spesi 693mila euro. E Ceglie attende ancora la costruzione completa del nuovo ossario con opere annesse all’ex strada statale 581 costata 1milione 732mila euro.  Infine restano incompiuti i due laboratori che la Provincia di Brindisi avrebbe dovuto terminare  per 250mila euro per il liceo Da Vinci a Fasano.

Per tutte queste strutture servirebbero altri soldi per il loro completamento, alcune sarebbe quasi da rifare, ormai obsolete e logorate nel tempo.

«Si presenta – aggiunge Delle Donne – con forza il tema della “qualificazione” delle amministrazioni appaltanti, oltre che delle imprese. Dobbiamo pretendere amministrazioni competenti, valide, che declinino l’efficienza e l’efficacia a partire dall’ideazione dell’opera fino all’esecuzione della stessa. Se si riuscirà a cogliere questo obiettivo, se si dirà stop alla bulimia normativa, questi elenchi non avranno più ragion d’essere, relegati a un passato che ci auguriamo non più ripetibile. E’ in corso il procedimento per recepire la nuova direttiva UE in materia di appalti, e il nuovo Codice può essere l’occasione per dare l’attesa svolta».

Insomma si attende l’Unione europea per mettere un po’ d’ordine in una regione che seconda solo alla Campania, che di incompiute ne ha 93.

Clicca qui per visionare le opere incompiute in Puglia

Lucia Portolano

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