BRINDISI- La pesca subacquea in apnea per alcuni è un hobby per altri può diventare uno stile di vita. Ad unire le due cose la passione per il mare. Talvolta però se non si rispettano anche le regole più elementari può trasformarsi in una trappola mortale.
Non sappiamo realmente cosa sia accaduto a Scipione Barletta, il sub 17enne, che ieri pomeriggio è morto nelle acque di Savelletri. Ma questa tragedia ci riporta l’attenzione sull’importanza di rispettare il mare e le sue regole.
A Brindisi un gruppo di sportivi ed appassionati ha fondato Pesca Apnea Brindisi. Qui oltre a condividere la passione per la pesca subacquea si impara a rispettare il mare e le regole che in molti casi possono salvare la vita.
Tutti insieme questi apneisti per l’estate 2015 hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione “Attenzione alla boa segna-sub, mantieniti a 100 metri dalla boa, là sotto c’è una vita che potresti spezzare”.
Quel 100 metri è la chiave ed il senso della campagna di sensibilizzazione, 100 metri fanno la differenza soprattutto in mare.
A parte questo vi sono tutte quelle norme regolamentate dalla disciplina della pesca marittima.
Mattia Cacciatore ha solo 16 anni, ed il più giovane apneista del gruppo . Sotto la guida del suo istruttore, Teddy Sciurti, ha raggiunto in apnea una profondità di 25 metri.
Mattia in una delle sue immersioni ha realizzato un video che racchiude il senso di questo sport, l’apnea, che lui stesso definisce “uno stile di vita”.
Lucia Pezzuto
Il maestro di apnea che risulta, a prima vista, il più congeniale a livello epidermico è quello giusto.
Se dovessi scegliere da chi farmi istruire sulle tecniche di apnea e pesca sub, sicuramente mi rivolgerei a Teddy Sciurti. Peccato che ho 60 anni di cui 45 trascorsi a pesca sub,in mare, ad accumulare difetti difficili da correggere. Mi difendo a modo mio. Ciao Pepi