Brindisi- Edipower ritorna a produrre senza avvertire nessuno dopo mesi di fermo e Consales si arrabbia, accusando la società elettrica di non aver avuto nessun confronto con gli enti locali. La posizione del sindaco su Edipower è già nota, come tutto il partito democratico del resto, solo qualche giorno fa il senatore Tomaselli aveva ribadito la chiusura di Brindisi nord. Ma solo qualche mese fa Edipower ha ottenuto l’Aia per continuare a produrre con il parere favorevole degli enti locali, tutti.“La città di Brindisi non è più disposta a subire decisioni da parte di gruppi industriali che pensano di poter decidere sulla testa dei cittadini- afferma il sindaco Consales- senza dar conto dei propri comportamenti. Quell’impianto, è bene ribadirlo con estrema chiarezza, è obsoleto e quindi destinato inevitabilmente ad essere definitivamente dismesso. Edipower ha avuto, negli anni scorsi, la possibilità di riconvertirlo a gas, ma ha pensato bene di non investire un euro in interventi di ambientalizzazione che avrebbero costituito l’unica seria garanzia per la salute dei cittadini ed una assicurazione sul futuro produttivo della stessa centrale”. Consales lancia poi una frecciatina ai suoi predecessori accusandoli di essere rimati per anni in silenzio mentre Edipower continuava a bruciare milioni di tonnellate di carbone, provocando conseguenze per l’ambiente. “Oggi è cambiata proprietà- continua il primocittadino- ma evidentemente non si è modificato il sistema comportamentale. Scopriamo che si torna a produrre solo per l’arrivo in porto di una nave carboniera. Nessuno pensi, a questo punto, di poter continuare a provocare gravissimi danni ambientali con il semplice ricatto occupazionale. Se la nuova proprietà ha un Piano Industriale serio e credibile venga a proporlo alle Istituzioni locali. In caso contrario, il Comune di Brindisi sarà in prima fila nel rispetto che è dovuto ai cittadini ed al nostro territorio”. Consales annuncia che la questione sarà portata all’attenzione dell’assise comunale, ma avverte : “nessuno pensi, di provocare divisioni con le forze politiche proponendo solo sulla carta nuovi investimenti per poter continuare a sfruttare il nostro territorio così come è avvenuto negli ultimi decenni”.
La Redazione
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