Castello di Oria, i Romanin – Caliandro patteggiano: un anno di reclusione

ORIA – Castello di Oria, i Romanin – Caliandro patteggiano: un anno di reclusione.

Il dissequestro del Castello federiciano di Oria è avvenuto perché i proprietari del Castello, ossia i coniugi Giuseppe Romanin e Isabella Caliandro, hanno raggiunto un accordo con il pubblico ministero Antonio Costantini: oggetto dell’intesa, la sospensione della pena ad un anno di reclusione ciascuno.

Il giudice per le indagini preliminari Maurizio Saso ha deciso, infatti, che starà ai coniugi proprietari del maestoso immobile, ora, eseguire i lavori di ripristino del Castello, sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Lecce. Le accuse per le quali i Romanin Caliandro hanno patteggiato riguardano tutti i capi di imputazione, tra cui i lavori di ristrutturazione e riqualificazione abusivi e la destinazione dell’immobile a uso commerciale, incompatibile con il carattere storico ed artistico dell’immobile e che avrebbe potuto influire per la sua conservazione o integrità.

Avevano tirato un sospiro di sollievo i cittadini di Oria: il castello federiciano, simbolo della città, era stato dissequestrato, dopo anni di battaglie legali. Era dal 6 ottobre 2011 che i sigilli non permettevano di accedere al castello, di proprietà della famiglia Romanin Caliandro. Le accuse mosse nei loro confronti riguardavano interventi edilizi abusivi e il cambio di destinazione d’uso, per fini commerciali.

Oggi ai proprietari toccherà pagare per le opere ripristinare le condizioni del castello, come prima dell’intervento edilizio abusivo, oltre che occuparsi del risanamento dell’immobile da un punto di vista ambientale. Le spese, secondo quanto appreso, potrebbero viaggiare intorno al milione di euro.

Agnese Poci

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