BRINDISI– Primarie del Pd per scegliere i parlamentari, le critiche vengono dagli stessi esponenti del partito. Il consigliere comunale di Brindisi Salvatore Valentino, il giorno prima della conferenza stampa per illustrare i risultati in terra di Brindisi, le definisce un passaggio democratico più di facciata che sostanziale. Una serie di attacchi mossi a dirigenti e a candidati, la richiesta di inserire in lista un esponente di area Renzi, una ramanzina per non aver candidato nessuno del capoluogo, e la scarsa conoscenza degli elettori dei candidati alle primarie. Tanto da dover fare affidamento alle indicazioni dei dirigenti del partito. Solo alcune delle sue considerazioni.Pubblichiamo integralmente il suo intervento
Con il voto di domenica scorsa si è chiusa nel PD la breve ma intensa stagione delle primarie. Meno di un mese fa Bersani vinceva il ballottaggio con Renzi (ma sembra passato quasi un secolo) ed oggi stiamo a commentare i risultati delle primarie di collegio. Diciamo subito che si poteva e si doveva fare meglio e la non entusiasmante affluenza registrata ne è un segnale tangibile. L’impressione è che il vento di cambiamento che soffia forte nella nazione e nel nostro stesso partito sia stato solo parzialmente colto dalle dirigenze nazionali e regionali che hanno dato vita in questo caso ad un passaggio democratico che potrebbe apparire più di facciata che sostanziale.
Ci chiediamo in primo luogo, senza nulla togliere alla buona qualità dei concorrenti in campo, se la rosa dei candidati presentata domenica fosse davvero il meglio che il PD potesse esprimere a livello provinciale. Altro elemento di perplessità era la scarsa conoscenza di molti dei candidati per il popolo degli elettori del centro-sinistra che ha dovuto affidare la sua scelta alle indicazioni provenienti dalle dirigenze, vere protagoniste occulte della competizione, più che ad un confronto ponderato dei curricula e degli obiettivi programmatici. Avremmo altresì gradito, in sintonia con i risultati del ballottaggio che davano a Renzi il 40% dei consensi a livello nazionale ed il 29% a livello provinciale, una maggiore considerazione per quella fetta non marginale degli elettori del PD che aveva sostenuto il sindaco di Firenze credendo in un’idea di rinnovamento del partito dal suo interno. Lo scarso tempo a disposizione e la mancanza di una macchina organizzativa ben rodata non ha consentito di presentare per tempo una candidatura “di area”, cosa che riteniamo ancora fattibile ed auspicabile, a volerlo, da parte delle dirigenze regionali in sede di compilazione di “listino”. Avremmo al tempo stesso sperato in una maggiore visibilità politica del comune capoluogo che pur costituendo 1/3 della forza elettorale non avrà ancora una volta suoi rappresentanti a Roma. Avremmo ancora di più apprezzato se nella scelta di una nutrita pattuglia femminile la selezione fosse avvenuta cercando soprattutto nella società civile a noi vicina piuttosto che nelle sezioni di partito. Pur essendo aprioristicamente sfavorevoli alla concessione di deroghe avremmo però desiderato che queste fossero state date anche alla nostra provincia, l’unica incomprensibilmente penalizzata insieme ai suoi rappresentanti istituzionali con tutti gli strascichi polemici che ne sono conseguiti. Avremmo infine plaudito ad un maggior coinvolgimento della base in tutti i passaggi sopra citati anche se comprendiamo che il poco tempo avuto a disposizione non è stato foriero di scelte sempre ponderate e razionali.
Se vogliamo però che le primarie di collegio qualifichino in meglio il PD del futuro creando uno spirito di squadra vincente sarà necessario un ripensamento ragionato apportandovi dei correttivi che tengano conto nelle scelte dell’intero elettorato di area e non solo dei tesserati. C’è un aspetto imponderabile che è quello del coinvolgimento emotivo dell’elettore, il farlo sentire partecipe di uno sforzo collettivo per conseguire un risultato difficile ed insperato che svolge a nostro giudizio un ruolo chiave per conseguire una vittoria elettorale. Le primarie racchiudono in se questo fascino e questa sfida ed è giunto il tempo di raccoglierla nel modo più adeguato ai tempi e con le persone più idonee a rappresentare il meglio che il partito può esprimere a livello locale in vista degli appuntamenti elettorali prossimi e futuri.
Brindisioggi
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