SAN VITO DEI NORMANNI– Crudele e dar poco scioccante quanto è accaduto in un casolare abbandonato sulla strada provinciale San Vito dei Normanni- Ceglie Messapica. Tre cuccioli, razza meticcia, sgozzati. Una cattiveria senza fine. La scoperta è stata fatta da Marzia Zito, una volontaria dell’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che da circa un mese e mezzo si occupava di portare da mangiare a questi cuccioli. Il pomeriggio del 31 dicembre la volontaria si è trovata dinnanzi a questa terribile scena , a due dei tre cuccioli era stata tagliata la gola, al terzo la pancia. Immediata la telefonata ai vigili urbani di San Vito dei Normanni ed all’Asl che ha inviato sul posto il veterinario. Dall’esame dei cuccioli si pensa che in realtà chi ha commesso questa atrocità lo abbia fatto all’interno del casolare e poi si sia preso la briga di sistemarli sulle scale come a lanciare un avvertimento. Di fronte a questa mattanza l’AIDAA ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti per quanto accaduto ma anche di chiedere alla magistratura di verificare quali siano le eventuali responsabilità delle autorità preposte nell’omessa lotta al randagismo. Il sindaco di San Vito dei Normanni, Alberto Magli, è stato informato di quanto è accaduto: “Ho ricevuto la comunicazione direttamente dall’AIDAA e l’ho trasferita al responsabile del servizio. Indagheremo su quest’atrocità, anche se purtroppo non è né la prima né l’ultima”. Nel frattempo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato una comunicazione anche al presidente della regione Puglia Nichi Vendola: “Abbiamo chiesto a Vendola di verificare se i soldi stanziati dalla regione Puglia per il randagismo vengano veramente utilizzati per ridurre il fenomeno che in Puglia equivale soprattutto a importanti campagne di sterilizzazione- ha detto la vice Presidente AIDAA Antonella Brunetti– Inoltre nei prossimi giorni chiederemo alle autorità locali di avviare un protocollo d’intervento. L’episodio di San Vito dei Normanni è scandaloso e non si può far finta di nulla. Bisogna intervenire. Bisogna che di certe cose se ne parli “.
Lucia Pezzuto
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