MESAGNE – Molfetta presenta la sua giunta: “Faremo gioco di squadra”.
Un entusiasta Pompeo Molfetta saluta e ringrazia stampa e cittadinanza per la presenza alla conferenza stampa di presentazione: una serata lieta per lui e forse il momento di maggiore emozione per la città, che conosce i volti dei nuovi assessori. Sarà solo lui, per tutta la conferenza stampa, a parlare: i suoi assessori sono persone sobrie, dichiara, e preferisce preservarli per l’emozione del momento.
“È un momento importante – dichiara Molfetta – perché ratifica l’inizio di un nuovo governo per la città.”
Molfetta, in breve, spiega le peculiarità che la sua giunta dimostra già di avere. Si parte innanzitutto dalla celerità con cui è stata composta. “Abbiamo fatto presto, forse non bene ma presto. La nostra squadra di governo è nata ad appena 24 ore dalla nomina del sindaco (avvenuta il 22 giugno, NdR). Lo abbiamo fatto per un’esigenza della città, che necessita di risposte in tempi rapidi: abbiamo alle porte l’estate mesagnese e altri eventi che stanno a cuore alla città.”
Le quote rosa sono molto meglio rappresentate in giunta che nel numero delle consigliere elette:
tre infatti le donne e due uomini. “Le donne dovrebbero avere ruoli più importanti, per l’amministrazione pubblica hanno una marcia in più, un fatto che per loro è naturale.”
Altro punto a favore della giunta, per Molfetta, è l’età della sua squadra. “L’età media è di 39 anni. È certamente un valore simbolico, ma ho preferito questa strada perché la giovinezza è portatrice di entusiasmo, voglia di accettare sfide, che è un valore aggiunto, obiettivo che avevo in animo: quello di creare una squadra giovane, forte e fortemente motivata.”
Molfetta racconta che nessuno dei cinque prescelti ha titubato nel rispondere alla sua chiamata. “
Hanno accettato tutti senza riserve: forse per incoscienza, ma insieme ci buttiamo senza paracadute.” E poi, Molfetta parla della sua scelta come di un segnale di discontinuità con il passato, vista come proiezione nel futuro. “Vogliamo immaginare un’amministrazione a medio termine, per quel che concerne tempi e progetti. Una variabile importante per la scelta, insieme alla freschezza e alla competenza, alla qualità per le aree di pertinenza cui sono stati assegnati, perchéla città deve affrontare sfide non con risposte approssimative, ma con capacità tecnica e professionale.”
Alla base di tutto, però, ci vuole un progetto politico solido, ed è quello che Molfetta ritiene di avere alle spalle:”Noi abbiamo questo collante fortissimo, che rendono unite le forze politiche e gli assessori. Bisognerà darsi una mano.”
I cinque prescelti sono:
Antonio Marotta (Avvocato civilista e di diritto del lavoro, laureato presso l’Università degli Studi di Bari. 50 anni, sposato e con due figli.) Deleghe : Attività produttive, Suap, Turismo.
Manuel Marchionna. (Avvocato penalista, consulente giuridico per gli enti, 35 anni). Deleghe: politiche e solidarietà sociali, politiche giovanili.
Roberta De netto (Giornalista pubblicista, laureata in lettere, 34 anni. Sposata e con un figlio piccolo. Già addetta stampa per il sindaco Franco Scoditti e volto di Studio 100) Deleghe: Cultura, beni archeologici, monumentali, museo e biblioteca.
Tecla Egle Pisanò (Agronomo, docente, consulente per il Gal Terra dei Messapi. Sposata, con un figlio di 4 anni e una in arrivo) Deleghe: verde pubblico, ambiente e politiche comunitarie.
Palma Librato (Architetto con studio a Monopoli, 41 anni, è stata premiata dal Presidente Napolitano per il suo lavoro, vice coordinatrice a livello nazionale degli architetti sino al 2007) Deleghe: Urbanistica,m uso e assetto del territorio, lavori pubblici, centro storico.
Ancora da assegnare alcune deleghe strutturali, come quella alla legalità e alla sanità. Restano ancora fuori, ma resteranno con tutta probabilità in mano al sindaco, Bilancio, tributi, ma anche sport, spettacolo, ecologia, cimitero, pubblica istruzione. Ma Molfetta apre ai suoi colleghi:”Aspetto che qualcuno mi dia una mano: se volete, fatevi avanti.” E anche per il vicesindaco ci sarà da aspettare: magari la prima seduta di assise comunale.
Agnese Poci
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