BRINDISI – Momenti di panico, di grande difficoltà, quelli raccontati da Cosimo Contessa, 22 anni, uno dei due bagnini intervenuti nel primo pomeriggio di oggi per salvare i quattro ragazzi che stavano annegando tra l’ex Lido Poste e Lido Risorgimento. “E’ stato un’intervento molto duro ma alla fine siamo riusciti a portare in salvo i ragazzi”.
Uno di loro, il più grave tra i quattro, è ancora ricoverato presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. A detta del giovane bagnino, il ragazzino mentre tentava di tornare a riva avrebbe bevuto molta acqua.
“Come sempre ero in spiaggia a tener d’occhio la situazione – ci racconta Cosimo Contessa – quando d’un tratto ho visto i ragazzi che erano chiaramente in difficoltà. Solitamente, con il mare così agitato, il bagno lo si fa quanto più vicini alla riva. Loro invece erano sempre più lontani ma quando il mare è agitato la corrente ti porta via senza accorgersene”. Cosimo ha provato più volte a fischiare, per sollecitare il rientro a riva, ma nessuno dei quattro ha dato cenno di ascolto.
E’ bastato poco, quindi, per capire che bisognava intervenire quanto prima per trarli in salvo.
“Dopo un attimo mi sono reso conto che avevano bisogno di aiuto. Ho preso con me il rullo di salvataggio e il baywatch e mi sono precipitato in mare. Ho cercato di raggiungerli a nuoto ma la forza del mare mi riportava continuamente a riva”.
E’ così che è intervenuto prontamente anche il bagnino storico di Lido Granchio Rosso, Rino Ostuni. E’ con lui e con altri due passanti che Cosimo è tornato nuovamente in mare per soccorrere i quattro ragazzini che continuavano a chiedere aiuto.
“Con Rino – spiega il bagnino di Lido Risorgimento – abbiamo deciso di prendere il pattino per raggiungere i ragazzi, con non poche difficoltà perché le onde erano abbastanza grosse. Una volta presi i quattro abbiamo provato a riavvicinarci a riva ma il pattino si è capovolto quindi abbiamo avuto una difficoltà doppia perché bisognava rimettere lo stesso in posizione corretta e salvare i ragazzi prima che rischiassero nuovamente di annegare”.
Una grande forza insomma che ha permesso a tutti di ritornare a riva sani e salvi. Tra i quattro ragazzini, uno di loro è in condizioni più gravi rispetto agli altri che al momento erano solo fortemente spaventati. “Abbiamo capito da subito che per lui la situazione era un po’ più complicata. Abbiamo impiegato 20 minuti per provare a rianimarlo – continua Cosimo Colella – fino a che non è arrivata l’ambulanza del 118 che lo ha portato immediatamente in ospedale”.
Sul posto sono giunti anche gli agenti delle Volanti della Questura, i Carabinieri, gli uomini della Capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco con il loro gruppo sommozzatori. Dalle spiagge limitrofe molti cabinanti hanno tentato di gettarsi in acqua per dare il proprio aiuto ma le condizioni del mare gliel’hanno impedito.
“Non è facile sapere come comportarsi in questi casi, soprattutto se non si conosce bene il mare – conclude il bagnino – ma una delle raccomandazioni che mi sento di fare è quella di informarsi sempre prima di tuffarsi in acqua. Se c’è vento, se non si è sicuri di saper nuotare in condizioni così avverse, è meglio rimanere in spiaggia. Se ci sono le bandiere rosse e gialla che vietano la balneazione e indicano forte vento, è sempre bene attenersi per evitare eventi spiacevoli come questo”.
Francesca Valletta
Foto di Damiano Tasco
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