BRINDISI- Montagne di posidonia accatastate nella zona di Punta Penne tra le spiagge libere e i due lidi privati. Un problema che si ripresenta ogni anno. Siamo alla fine di giugno e l’arenile è piena di alghe prima di raggiungere il mare. I bagnanti si lamentano, per quanto la posidonia sia una sostanza del tutto naturale, crea un gran disagio per i frequentatori delle spiagge. Alcuni tratti liberi sono irraggiungibili qualcuno ha accatastato la posidonia a ridosso degli ingressi.
Il 17 giugno scorso il sindaco di Brindisi Mimmo Consales ha emesso un’ordinanza con la quale ordina i gestori dei lidi e l’Ecologica pugliese, azienda che si occupa della raccolta rifiuti, la rimozione della posidonia. Vengono elencati modi e mezzi. I due lidi interessati, Granchio rosso e lido Risorgimento solo due giorni fa hanno ottenuto la regolare concessione per l’apertura. Per quanto riguarda le spiagge libere l’operazione non è ancora partita e così lo scenario è quello che vi mostriamo in questo video inviato da un bagnante che riprende un tratto libero di Punta Penne.
L’ordinanza prevede che la posidonia sia rimossa dal bagno asciuga e posizionata nelle zone retrospiaggia. Finita la stagione infatti dovrebbe essere ripresa e messa al suo posto. Per questa operazione dovranno essere utilizzate particolari cautele, mezzi manuali e adeguati allo scopo. Nella stessa ordinanza ci sono le prescrizioni da seguire. Inoltre deve essere rimossa nelle prime ore del mattino quando ancora non c’è gente in spiaggia.
“La gente ha ragione – spiega Pasquale Luperti, assessore Urbanistica al Comune di Brindisi- purtroppo per questioni burocratiche anche quest’anno si è partiti in ritardo. Il problema è che è difficile individuare un luogo nella zona di Punta Penne dove accatastare la posidonia per poi recuperarla finita la stagione. Domani mattina solleciterò l’Ecologica pugliese ad iniziare l’opera di rimozione.”
BrindisiOggi
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