
BRINDISI- Dopo le elezioni si passa all’analisi del voto, e nei grandi partiti (i pochi rimasti) si consumano le guerre interne. Si contano i voti: tu chi portavi e quanti voti vali. Il capoluogo ne esce sconfitto. Non elettoralmente, ma politicamente, la sua sconfitta era stata già annunciata, prima dell’aperture delle urne. Ora si fa un gran parlare della mancanza di un consigliere regionale nativo nel capoluogo, se mai il luogo di nascita e di residenza potesse essere un valore aggiunto. Gli anni passati hanno dimostrato che così non è. Brindisi non è mai stata al centro della politica regionale. Il risultato elettorale di Michele Emiliano era scontato già un mese e mezzo fa, siglato la notte in cui Forza Italia e Raffaele Fitto hanno rotto. Una sconfitta matematica per il centrodestra. Ed allora si poteva puntare solo su candidati di centrosinistra, visto che la legge regionale penalizza una provincia piccola come Brindisi. Ma il Pd ha fatto la sua scelta, così come poi i dirigenti. Consales e alcuni suoi assessori annunciano di votare per Pino Romano, consigliere regionale uscente di San Pietro Vernotico, altri dirigenti democratici scelgono di sostenere il fasanese Fabiano Amati. Emiliano per pareggiare il deficit di rappresentanza territoriale nelle sue liste civiche candida i brindisini Carmela Lo Martire e Francesco Renna. Una divisione che alla fine non fa vincere nessuno.
Una scalata difficile anche per il gruppo di Vendola e Stefano, nella provincia non scatta nessun consigliere. L’uscente Giovanni Brigante resta a casa.
Ma torniamo alla conta nei voti. Nel capoluogo il giovane Gianluca Bozzetti del Movimento 5Stelle spazza tutti. Nessuno lo conosce, dice qualcuno. Ma a quanto pare lo conoscevano e hanno creduto in lui 1852 brindisini. Ma alla fine Bozzetti non va. La forza del sindaco Consales e dei suoi fedelissimi, con qualche vecchio esponente del Pd raggiunge 1662 per Pino Romano. E poi c’è Carmela Lo Martire, che in molti pensavo non avrebbe raggiunto i 600 voti, ed invece da sola l’assessore al Bilancio prende in città 1567 voti. La terza tra i più suffragati, senza partito, né dirigenti. Lo Martire, assessore tecnico-esterno della giunta Consales, che ora tanto esterno non è più. Lei che prima di ora non si era mai confrontata con l’elettorato. Romano si distanzia dalla Lo Martire per 190 voti.
Brindisi in consiglio regionale non c’è. Ma a Brindisi qualcuno deve molto. Michele Emiliano ha vinto in questa città con il 46,76 per cento. Tra le possibilità della sua giunta regionale pare che il neo presidente stia pensando di colmare un deficit di rappresentanza territoriale. Potrebbe nominare un assessore di Brindisi, questa sarebbe la sua intenzione. Una voce insistente tra gli addetti ai lavori.
Si spera che questa volta la politica lasci da parte gli interessi di fazioni interne ai partiti e giochi a favore della città.
Lucia Portolano
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